Bresciamania:| Dall'Europa alla serie B...
Adesso è ufficiale e matematico: il Brescia torna in serie B. I numeri non mentono: 7 vittorie, 19 sconfitte e 10 pareggi. L'ennesima debacle mette fine all'agonia della squadra di Beppe Iachini, che già dopo il pareggio rocambolesco in casa della Sampdoria aveva visto le speranze ridursi al lumicino. Speranze definitivamente tramontate con una prova a dir poco disarmante, che non rende onore al pubblico e alla città che al miracolo sportivo ci credeva. Un Brescia rinunciatario e remissivo, che in campo ha passeggiato contro un Catania sceso al 'Rigamonti' con l'intento di fare un pareggino misero misero. Ci si chiede allora che senso abbiano avuto le scelte di attuare un silenzio stampa per trovare la concentrazione migliore e l'appello degli stessi giocatori a riempire lo stadio in occasione della sfida della speranza con gli etnei.
Una retrocessione dolorosa, un effetto devastante per la storia della società bresciana. La stagione appariva quella buona per mettere radici stabili in serie A ed invece l'occasione è stata gettata al vento. Tanti, troppi gli errori societari, a partire dall'assembramento della rosa da mettere a disposizione di Iachini, passando per l'esonero dello stesso allenatore con la scelta di dare la squadra in mano ad un tecnico non idoneo a risolvere la situazione, per concludere infine con un mercato di gennaio fallimentare. Se agli errori di valutazione effettuati dalla società ci si aggiungono quelli reiterati spesso da Iachini (a cui si imputa di non aver saputo leggere bene molte delle partite), uniti a quelli tecnici di molti elementi della rosa, il quadro del perchè il Brescia disputerà la prossima stagione il campionato di serie B è chiaro.
Una retrocessione che lascia più dell'amaro in bocca per le troppe opportunità gettate all'aria nel corso della stagione da Caracciolo e compagni. Impossibile credere alla salvezza nel massimo campionato italiano segnando solamente 39 gol e subendone 47. Un attacco sterile, una difesa colabrodo, un centrocampo senza filtro. Eppure l'inizio di stagione era stato ottimale. Tre vittorie consecutive avevano portato al secondo posto in graduatoria portando la piazza e la società a sognare addirittura l'Europa League. La prima battuta d'arresto con il Bari è stato il primo tassello di una flessione dai contorni evitabili, alimentata dalla confusione tattica del modulo da adottare e del vestito da mettere sulle caratteristiche della squadra. Una confusione che si è trascinata fino alla fine, al triste epilogo della retrocessione in serie B. Se il cielo è nero l'orizzonte è ancora più scuro, con le nubi fitte e intense che permangono sul futuro societario. Ma prima di questo c'è da digerire una retrocessione che fa male, anzi malissimo.