Brescia:| Summit a casa Coroni. Si decide il dopo Iachini
Gino Corioni, che non era a San Siro, è irrintracciabile via cellulare; il figlio Fabio, che invece c'era, idem. Così manca la voce più autorevole, quella della famiglia che da vent'anni regge le sorti del Brescia, per sapere se Beppe Iachini è a rischio o no. Ma questo silenzio non promette nulla di buono. E mentre il telefonino dei Corioni squilla a vuoto, nella zona mista arriva Gigi Maifredi: «Dobbiamo riflettere, il Milan è di un altro pianeta ma non possiamo prendere due gol come quelli che abbiamo preso noi, sono cose che non dovrebbero succedere». E la posizione di Iachini? «Noi speriamo di restare tutti uniti, di andare avanti con questo indirizzo. È il nostro augurio». Una frase che suona sinistra per Iachini. Abituati a «l'allenatore è confermatissimo al 101 per cento» dei troppi dopo-gara amari in trasferta (da Lecce a Bologna) e al Rigamonti (Napoli, Cagliari). Già, ma cosa significa quel «noi speriamo» che Maifredi butta lì in quel modo? «Io non mi chiamo Corioni, mi chiamo Maifredi. Non sono io a decidere i destini delle persone in questa società».
L'ALLERTA cresce, si avvicina la mezzanotte. Corioni, secondo alcuni rumours, è furibondo. Non avrebbe voluto una squadra così abbottonata, 5 difensori puri e due mediani davanti a Sereni, e la rinuncia all'attaccante tanto inseguito in estate, Eder, per una mezzapunta come Konè. E tanto coprirsi, secondo il presidente, ha portato alla debacle in poco più di mezz'ora. Questa potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso. Dipende dall'esito del summit notturno nella casa di Coprioni a Ospitaletto annunciata da Maifredi e ribadita da Gianluca Nani: «Sì, dobbiamo riflettere - le parole del direttore sportivo -. Abbiamo perso contro un grande Milan, ma abbiamo perso male». Frasi che anestetizzano il successivo «Iachini resta, noi crediamo fortemente in questa squadra». E nell'allenatore? «Sì, anche nell'allenatore». Ma il mistero è fitto e, quando la mezzanotte è vicina, circola un'altra voce. Una voce che parla di un Corioni imbufalito già alla lettura della formazione, con Cordova in tribuna. E quando Diamanti, nel secondo tempo, in campo dà segni di scoraggiamento (quando, ad esempio, contende una punizione dal limite ad Eder e a batterla è il brasiliano), allora si capisce che la serata è spessa e la nottata trascorrerà tra riflessioni che, oggi, partorianno una soluzione. Se divorzio sarà da Iachini, i candidati sono Beppe Papadopulo, Franco Colomba e Mario Beretta le cui azioni negli ultimi giorni sarebbero in rialzo. Anche se altri spifferi parlano di Gianfranco Zola, il cui nome è tornato a riecheggiare sull'asse via Bazoli - Saniplast. La notte è lunga e, si sa, porta consiglio...