Brescia, verso Torino:| L'abbondanza di Scienza
Il Brescia anti-Torino è fatto. Anzi, no. Beppe Scienza ha l'imbarazzo della scelta, per una volta, in due reparti su tre: difesa e centrocampo. L'attacco è roba per pochi (il solito tandem di giganti Jonathas-Feczesin). L'allenatore di Domodossola, deciso a farsi rimpiangere dai granata che l'hanno avuto dalla loro parte da giocatore prima e da tecnico poi, ha le idee chiare sull'impostazione da dare al match e non intende discostarsi dal 4-3-1-2, premiato dai risultati. Un nodo da sciogliere c'è. Riguarda la fascia sinistra. Per la corsia mancina sono a disposizione Dallamano (titolare nelle ultime due gare) e Daprelà (frenato dagli impegni con l'Under 21 svizzera). Ma attenzione: sta tornando pure Berardi, che ha smaltito i malanni alla schiena ed è avviato verso il rientro, anche se in questi giorni al 'S. Filippo' ha svolto lavoro differenziato. L'impressione è che Scienza non lo rischierà, a meno di un clamoroso recupero-lampo.
In attesa di valutare la variabile-Berardi (decisivi i prossimi allenamenti), il ballottaggio sarebbe fra Dallamano e Daprelà. E qui entrano in gioco le caratteristiche degli avversari. Il Torino è squadra tosta e fisica: Scienza sa che servirà gente di buona gamba, capace di chiudere e ripartire a gran velocità, ma anche di difendere senza perdere la concentrazione. Dallamano è intelligente nelle chiusure, Daprelà potente in progressione. Dallamano ha giocato due gare di fila dopo otto mesi di stop, Daprelà fa spesso il pacco postale per via delle chiamate svizzere (sabato 8 dovrà saltare la trasferta di Padova: il 7 sarà di scena con la sua nazionale in Georgia). L'ago della bilancia potrebbe pendere verso quest'ultimo, se la sua forma sarà ottimale. Scienza deciderà in base alle condizioni dei singoli, non solo in difesa. Il concetto di fondo è semplice: il Brescia sa di infilarsi nella tana di una delle più forti squadre della B (se non la più forte), ma vuole uscirne sano e salvo dopo aver sofferto il meno possibile.
La regia mobile di Scienza lascia ipotizzare due soluzioni: Budel regista con El Kaddouri e Vass interni; Salamon centrale con Budel mezz'ala sinistra e Vass mediano destro. El Kaddouri, che ha tecnica e ritmo, è l'ideale per un match di costruzione, quando si tratta di aggirare retroguardie munite, contro rivali votati al 'primo non prenderle'. Salamon può tornare più utile quando è il Brescia a rischiare di finire all'angolo, frastornato dalla furia di avversari lanciati all'attacco. A Torino, come a Castellammare, ci sarà da rompere e ricostruire, rubar palla e ripartire. Per questo al momento è favorito Salamon, roccioso nel tackle e insuperabile nel gioco aereo. Pochi dubbi sulle altre maglie da assegnare: Zambelli, il capitano, è il padrone della fascia destra; Zoboli e De Maio sono la coppia di difensori centrali; Juan Antonio, uomo assist e tiratore temibile dalla distanza con le sue accelerazioni palla al piede, è il trequartista che viaggia tra le linee. Fra i pali, salvo sorprese, si ristabilisce la gerarchia di questa stagione: Leali ha smaltito la febbre, Arcari dovrebbe ripartire dalla panchina.
(Bresciaoggi)