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  • Brescia, Martinez:| È quasi record di presenze

    Brescia, Martinez:| È quasi record di presenze

    • F.P

    Da straniero con la valigia al più 'bresciano' degli stranieri. A inizio stagione il costaricano Gilberto Martinez prima era stato tenuto in parcheggio e poi tagliato. Richiamato in fretta quando c'è stata la prima emergenza in difesa, ora è destinato a diventare lo straniero con più presenze con la maglia del Brescia. Sabato, nella partita con il Modena, aggancerà Victor Hugo Mareco, che ora gioca nel Verona, a quota 210 partite. Poi gli basterà solo una gara per passare davanti a tutti. E Pensare che l'estate scorsa i due erano separati in casa, costretti ad allenarsi da soli sul campo del S. Filippo, agli ordini di Egidio Salvi. Non rientravano più nei programmi della società, intenzionata a cederli al miglior offerente, cercando di incassare quattrini freschi e benedetti. Poi Mareco è finito in riva all'Adige, pur continuando a mantenere la residenza nella nostra città, dove abita con la moglie e i bambini. Martinez detto 'el Tuma' (il martello), invece, ha rescisso il contratto. Qualche mese dopo, però, in piena emergenza difensori, il presidente Corioni l'ha richiamato facendogli firmare un nuovo accordo. Così il Tuma è tornato in maglia biancazzurra. Felice e timoroso come un ragazzino alle prime armi, ha fatto la sua ricomparsa nella trasferta di Varese, con De Maio compagno di reparto, e il giovane Magli spedito in panchina. Rapido, deciso, sicuro. Capace di stringere i denti per un brutto colpo, e di rimanere in campo sino all'ultimo.

    Giunto dal Costarica, Martinez ha esordito col Brescia il 15 settembre 2002, nella giornata inaugurale del nuovo campionato: al 'Rigamonti' contro il Piacenza (1-2). Un difensore agile e scattante, che a Corioni ha sempre ricordato il mitico Renato Villa, e ad altri il parmense Benarrivo. A Brescia si è presentato alla grande, subito premiato dai tifosi con la 'Rondinella d'oro', davanti a Roberto Baggio e al portiere Sereni. Nella stagione del debutto ha giocato 34 partite su 34 (gli sono mancati solo i 10' finali contro la Juve), e 30 nella successiva, con De Biasi (per 2.551'). Nei primi due campionati è rimasto in campo il 92% dei minuti possibili: un autentico stakanovista. Nel 2004-05, il torneo concluso da Alberto Cavasin con la retrocessione, Gilberto è sceso in campo 33 volte su 38 (con la magra soddisfazione dell'unico gol segnato in Italia, a Reggio Calabria, vittoria per 3-1), quindi 35 in B. Ceduto alla Roma, non è riuscito a giocare nemmeno una partita, a causa di un grosso guaio alla cartilagine del ginocchio. Ha trascorso due annate intere in infermeria. E' rispuntato il 30 agosto 2008, a Empoli (2-2), il giorno in cui Caracciolo e Possanzini hanno limitato i danni in extremis: per lui, il ritorno alla vita sportiva. Perchè, dopo l'infortunio ai Mondiali in Germania (2006) sembrava perso per il calcio. Invece è uscito dal tunnel, riprendendo in mano le redini della difesa. Nel 2010 ha gustato la promozione in A. Ma è andata male. A gennaio ha lasciato il Brescia, poi retrocesso, andando a Genova, e anche la Samp è scesa in B. Una stagione da cancellare. Adesso è tornato, per diventare lo straniero col maggior numero di presenze. A fianco di Mareco, assieme al quale in estate corricchiava con l'amarezza del separato in casa. Ma pronto a superarlo con uno scatto bruciante.

    (BresciaOggi)

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