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Brescia, Cellino: 'La Serie A non è solo Juve-Inter, so che Agnelli era disposto a giocare...'
BRESCIA - "Tutti guardano ai propri interessi e se tutti guardiamo ai nostri orticelli il problema non si affronta. O c'è un problema nazionale o ci prendiamo in giro ed è mortificante quanto è accaduto. Tutti ci giochiamo qualcosa. Se devo guardare al mio Brescia, spero che annullino il campionato, ma è ovvio che non si possa fare (ride, ndr) Lecce-Atalanta, hanno fatto viaggiare i bergamaschi e se il problema virus è reale, non esiste che presa questa decisione. Si prendono delle decisioni per favori politici".
GOVERNO - "Io conosco la dinamica esatta di ciò che è avvenuto perché ho passato il weekend a chiarire la questione. Il concetto è semplicissimo: le limitazioni di carattere preventivo spettano al ministero della salute. Il campionato è del calcio e dunque il ministro non può decidere se e quando giocare. Il ministro ha dato il via libera per giocare a porte chiuse, ma poi quale è stato il problema? Dal Pino potrà fare bene ma è arrivato adesso. Abbiamo un amministratore delegato, De Siervo, che mi permetto di contestare perché non adatto e che ha lasciato esporre il presidente in una decisione così difficile e del quale non era neanche stato informato. Il problema era mandare un messaggio mondiale con Juventus-Inter. Ma il problema ce l'abbiamo o no? Perché se ce l'abbiamo, non dobbiamo nasconderlo. Se è una cosa seria, non si poteva aspettare il lunedì per giocare solo perché terminava l'ordinanza. Se il divieto c'è domenica sera perché è stato fatto in tempi non sospetti, con la nostra testa, è inverosimile che il lunedì si possa giocare. Non è sensato. Voler giocare a porte aperte il lunedì, vuol dire che anche la domenica si poteva giocare così. Non voglio bypassare chi si prende la responsabilità, ma io voglio capire se il rischio c'è o non c'è. Sabato mattina si riuniscono e mi dicono che è un brutto messaggio far vedere Juve-Inter nel mondo a porte chiuse. Un consiglio di Lega prende una decisione senza interpellare nessuno, spostando tutte le partite. Vi sembra una cosa sensata? Se c'è un'ordinanza, si esegue".
AGNELLI - "Io ho parlato con Agnelli personalmente. Non sono molto simpatizzante della Juventus, però lui mi ha detto che avrebbe giocato anche a porte chiuse. Il problema è la visione distorta che viene mandata all'estero giocando a porte chiuse. E' chiaro che se c'è il principio di un'epidemia, può solo peggiorare ed è da persone serie prevenire l'epidemia e denunciarla mostrando ciò che sta accadendo. Ma se si è giocato in Europa League, a Milano, cosa cambi? Utilizzare il coronavirus per avere dei vantaggi in campionato è mortificante. Ci auguriamo che questo virus vada a sparire, ma se vogliamo andare avanti in campionato, andiamo avanti a porte chiuse, non ci sono altre soluzioni. Il problema è che attraverso uno stadio il contagio può essere amplificato, quindi o chiudiamo il campionato, e non è possibile o si gioca tutto a porte chiuse".