413 minuti. Da tanto il Brescia non riesce a gonfiare la rete avversaria. E per le rondinelle adesso è allarme per i gol che mancano. Il Brescia infatti tiene palla, fa gioco, detta i tempi della partita, crea anche occasioni: ma quando si arriva alla finalizzazione, il meccanismo si inceppa. Ci sta la bravura dei portieri avversari, ma a pesare è soprattutto la sterilità offensiva dei biancazzurri. Con Jonathas che ha 'smaltito' solo due delle quattro giornate di squalifica, Scienza si affida a Robert Feczesin, al momento l'unico attaccante ritenuto in grado di partire con i gradi del titolare. Il magiaro però sta 'litigando' con la porta avversaria e anche martedì a Verona non è riuscito a interrompere il suo digiuno col gol. Un po' per responsabilità sua, un po' per la bravura dui Rafael. Sta di fatto però che il Brescia non riesce ad avere un aiuto negli ultimi sedici metri nemmeno da trequartisti e centrocampisti.

Un mix pericoloso che ha visto drasticamente ridursi il vantaggio sulla zona play out, ora solamente a tre punti. Ecco perché, dopo un inizio scoppiettante, al Brescia non resta che guardarsi le spalle. Il prossimo impegno però non è dei più facili per rialzarsi: lunedì infatti al 'Rigamonti' arriva una Sampdoria in 'mezza crisi', con l'allenatore Atzori sempre in bilico, il quale comunque può contare su una rosa di primissima qualità. Scienza, oltre a ricercare il gol perduto, dovrà nuovamente reinventarsi la difesa con Zoboli e Berardi out da tempo e con Dallamano che a Verona si è procurato una lesione parziale dei legamenti del ginocchio e dovrà stare fuori per due o tre mesi. A Brescia piove sul bagnato.

(Giornale di Brescia)