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Brasile, l'arbitro Benevenuto: 'Sono gay, ho odiato il calcio pieno di machismo'
"Il calcio è roba da uomini: tanti la pensano così, ma io sapevo fin dall'adolescenza di essere gay. Così ho trascorso la vita sacrificando me stesso per proteggermi dalla violenza fisica ed emozionale dell'omofobia. E sono andato a finire in uno degli spazi, il calcio, più ostili verso gli omosessuali. Ma per avere degli amici dovevo far vedere che ero etero, allora interpretavo la mia parte. Familiari e amici mi portavano allo stadio, ma era una tortura".
"Ho anche provato ad avere relazioni con delle ragazze, ma stavo ingannando i miei istinti. E c'era anche il fatto che nella mia famiglia la religione era molto presente, e nella Bibbia c'è scritto che un uomo che giace con un altro uomo è un peccatore. Per questo ho pensato a lungo che ci fosse qualcosa di sbagliato in me ed ero un ragazzo triste".