Getty Images
Brasile 2014: il Mondiale spiritico
Franck Ribery se ne è tornato a casa con la schiena a pezzi e Marco Reus ha lasciato il ritiro della Germania (nello stesso gruppo di Ghana e Portogallo) con una caviglia malconcia. Lo stregone reclama contatti soprannaturali e per avvicinarsi al mondo oscuro si è dato un nome che significa “Diavolo del mercoledì”, garantisce di aver fatto ricerche e scomodato dei dell’antichità per riuscire a ostacolare il fenomeno del Portogallo. Il rito comprendeva la ricerca di quattro cani che in teoria non si fanno mai vedere. Lui li ha scovati. Ci ha messo mesi a sistemare la macumba e qualcosa deve essere andato storto perché Ronaldo ieri ha ripreso a correre. Come minimo “il Diavolo del mercoledì” non ha guardato il calendario: il Ghana incontra il Portogallo nell’ultima partita del gruppo e CR7 ha tutto il tempo di riprendersi.
Sciolto l’anatema personale lo spiritismo resta in circolo. I tifosi del Camerun propongono una danza propiziatoria, stavolta per svegliare guide benigne e spingere i giocatori a dare il meglio, tra i brasiliani gira ancora la memoria della disfatta contro l’Uruguay e giusto per ricordare ai padroni di casa quel che rischiano è arrivata la simulazione della Playsatation, un po’ magica pure quella. La finale virtuale è stata Brasile-Germania e i tedeschi hanno vinto nei tempi supplementari, 2-1. Scolari esorcizza, lui è certo “con una sensazione ben precisa che va oltre il pronostico” che la finale sarà Brasile-Argentina ma oltre non va. Non vuole forzare la divinazione. E comunque a risistemare le ambizioni della Germania ci ha pensato l’elefante Nelly, uno dei tanti animali destinati alle premonizioni. Con un calcio nella rete degli Usa ha annunciato la disfatta contro gli americani.
Meglio che lo stregone Nana Kwaku Bonsam chiuda il vaso di Pandora e richiami le forze dell’aldilà, altrimenti i suoi spiriti finiranno per incrociare quel che resta del Maracanazo (sfruttato pure dalle pubblicità in questo Mondiale) e scatenare la sommossa degli dei Mondiali. Servirebbe una seduta spiritica, però domani c’è il congresso Fifa. Forse va bene anche quello tanto funziona più o meno nello stesso modo.
Giulia Zonca per La Stampa
