Calciomercato.com

  • Getty Images
    Brasile 2014: Italia, Albertini 'All'estero si corre di più'

    Brasile 2014: Italia, Albertini 'All'estero si corre di più'

    Il capo delegazione della Nazionale al Mondiale in Brasile, Demetrio Albertini, è intervenuto oggi in conferenza stampa a Coverciano. Queste le sue dichiarazioni principali:

    SULL'ORGANIZZAZIONE - "I due preparatori, Giambattista Venturati e Renzo Casellato, ci hanno aiutato ad avere dei dati più certi nell'arco di due anni per avere degli allenamenti differenziati ed una preparazione ad hoc per ogni giocatore. Dopo l'Europeo ci siamo focalizzati su due aspetti: l'ottimizzazione del recupero tra una partita e l'altra, perché siamo arrivati stremati alla finale, e l'attrazione dei calciatori attraverso nuove metodologie e nuovi sistemi, in maniera tale che i giocatori potessero lavorare con maggiore intensità. Abbiamo rifatto completamente tutti i campi, per metterli al pari di quelli che troveremo in Brasile (6 cm d'erba). Il Brasile, infatti, sarà un Mondiale impegnativo, sotto il profilo logistico e climatico. Abbiamo cercato di ricreare le condizioni più verosimilmente vicine a quelle che andremo ad incontrare il Brasile, con la famosa sauna con la temperatura di Manaus. Abbiamo introdotto la crioterapia, migliorando quello che già avevamo fatto nella Confederations Cup, con l'utilizzo delle vasche di ghiaccio. In previsione, vorremmo portare tutti questi dati nel passaporto tecnologico del Club Italia, ovvero una card nella quale tutti i giocatori avranno a disposizione i loro dati"

    SULL'OBIETTIVO - : "Non mi basta più arrivare in finale..."

    SUL CLIMA -: "Magari fosse come negli States (scherza)... Le difficoltà saranno per tutti: anche la Spagna giocherà la prima partita dopo quattro ore di volo"

    SULL'ANTIDOPING E SUL RITMO -  "Il protocollo è rigoroso ed equilibrato per tutte le Federazioni. Non ci sono rischi. Noi non useremo la camera ipobarica, non so se in Spagna la usino e non credo che sia questo che li porti a vincere. Nel 2006 noi non l'abbiamo usata e abbiamo vinto il Mondiale. In generale, credo che negli altri campionati vadano sempre più veloce: il nostro ritmo, quello di tutte le nostre Nazionali, è sempre più lento. E, in una competizione di più partite, alla fine lo paghi. C'è un'altra mentalità di gioco e di mentalità: tante volte non vedo nei nostri giovani la voglia di giocare a calcio che vedo negli altri paesi".

    Altre Notizie