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    Bozza del dl contro criminalità: minori condannati senza smartphone anche a 14 anni

    Bozza del dl contro criminalità: minori condannati senza smartphone anche a 14 anni

    • Flavia Furio
      Flavia Furio
    La bozza del pre-Consiglio dei ministri riguardo la criminalità giovanile fa riferimento anche ad eventuali multe e provvedimenti contro i genitori dei minori. “Divieto di utilizzare piattaforme o servizi informatici e telematici nonché divieto di possedere telefoni cellulari rivolto – continua la bozza - anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”. Divieto esteso, quindi, fino ai 14 anni, come indicato nel documento che costituirà il testo del disegno di legge sul contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. 

    Il decreto prevede un avviso orale del questore che convoca il minore e almeno un genitore o altra persona esercente la responsabilità genitoriale, se il ragazzo cui viene notificato l'avviso orale è stato già condannato, anche con sentenza non definitiva, per reati contro la persona, il patrimonio o per vicende di armi e droga, il questore potrà proporre al tribunale l'applicazione di una sorta di 'divieto social'. 

    Misura che consiste nel divieto di utilizzare i canali social da parte dei minori, decisioni prese sulla scia degli ultimi avvenimenti accaduti nel nostro Paese. 
    In un’intervista al Messaggero, Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, sostiene che il pugno di ferro non può essere l’unica soluzione, ma che ci sia bisogno di offrire nuove opportunità ai giovani: “Il fenomeno criminale è cambiato. Oggi ci sono giovani che impugnano le armi e le usano per motivi futili, senza alcun rispetto per la vita altrui - rileva il ministro - ecco perché il governo è al lavoro per varare al più presto un pacchetto di misure per garantire più sicurezza nelle nostre città”. 

    Inoltre, il dl, nei confronti di chi "era tenuto alla sorveglianza del minore o all'assolvimento degli obblighi educativi” prevede una “sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto". 

    Il decreto, per quanto riguarda l’obbligo scolastico, abroga l’articolo del codice penale che prevede una multa di 30 euro e inserisce un nuovo articolo che punisce fino a due anni di carcere “chiunque rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d'impartirgli o di fargli impartire l'istruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni". 

    Nuove regole anche per le carceri minorili: "Se il detenuto che ha compiuto ventuno anni, in espiazione di pena per reati commessi durante la minore età, con una o più condotte determina un grave turbamento dell'ordine e della sicurezza dell'istituto per minorenni, il direttore richiede al magistrato di sorveglianza per i minorenni il nulla osta al trasferimento presso un idoneo istituto per adulti”. 

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