Bono, essere decisivo è un mestiere: con lui il Marocco fa la storia
L’EPISODIO CON IL BELGIO – E pensare che Bono ha rischiato di terminare anzitempo i suoi Mondiali. È il 27 novembre. La cornice dell’Al-Thumama Stadium è pronta ad ospitare il secondo match del Gruppo F. Belgio-Marocco – conclusasi poi 2-0 in favore della nazionale africana -. Il portiere del Siviglia, come da prassi, faceva parte della formazione titolare scelta dal commissario tecnico Regragui. Eppure, durante l’esecuzione dell’inno nazionale, Bono non canta. Un piccolo malore ferma il n°1 del Siviglia. C’è il cambio. Munir, secondo estremo difensore, difende i pali del Marocco lungo il corso di tutta la partita, senza nemmeno aver avuto il tempo di scaldarsi. Lo stesso Bounou aveva poi dichiarato alla televisione pubblica marocchina Snrt: "Ho preso delle medicine e prima dell'inizio della partita ho avuto le vertigini. E siccome non volevamo chiedere il cambio durante il match, abbiamo preso la decisione di far giocare la partita a Munir e grazie a Dio è andato tutto bene. Purtroppo, non ho potuto vederla perché ero in ospedale. Ho avuto anche un infortunio durante la gara contro la Croazia e lo staff tecnico ha fatto del suo meglio per farmi giocare questa partita. Ho preso le medicine ma prima dell'inizio della partita ho avuto le vertigini. Non potevo fare altrimenti”.
ESSERE DECISIVO? UN’ABITUDINE – Dopo Dominik Livakovic – decisivo per il passaggio del turno della Croazia, con ben 3 rigori neutralizzati – anche Yassine Bounou ha regalato un sogno al suo popolo, alla gente del suo paese, firmando un risultato che rimarrà negli annali della nazionale marocchina. Ma essere decisivo, per Bono, è ormai diventata una piacevole abitudine. È il 20 marzo 2021, in Liga, si sta disputando la 26ª giornata di campionato. Le protagoniste sono Real Valladolid e Siviglia. La formazione di casa è passata in vantaggio al 44° del primo tempo, grazie al gol siglato da Fabian Orellana. Per tutta la seconda frazione, gli andalusi cercano la rete del pareggio, senza successo. Questo, sino al 94°. Ultimo minuto di recupero della partita. Corner per il Siviglia. Bono sale in proiezione offensiva. Da angolo, ne nasce un’azione confusa con la palla che rimane al centro dell’area. Koundé serve all’indietro il proprio compagno più libero. È Bono. Il portiere marocchino non ci pensa due volte e scarica un mancino. La palla si insacca in rete. La squadra di Lopetegui trova il pari e Bono iscrive il suo nome nella storia. Uno dei pochi portieri nella storia a non segnare di testa ma coi piedi. Come Palop in Siviglia-Shakhtar dell’allora Coppa Uefa. Un portiere decisivo, allora come oggi. Ma qui si tratta di più di un pareggio. Qui siamo in Qatar, ai Mondiali. Ed il percorso del Marocco, grazie a Bono, non finisce qui. La sfida tra Portogallo e Svizzera deciderà il prossimo avversario di Bounou e compagni. Un match che varrà le semifinali. Un piccolo pezzo di storia su cui Bounou e compagni vorranno mettere le mani.