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    Bonaventura o Honda trequartista, ma è un capriccio di Berlusconi

    Bonaventura o Honda trequartista, ma è un capriccio di Berlusconi

    • Giancarlo Padovan
    Il Milan di Brocchi giocherà come vuole Berlusconi. Nei numeri 4-3-1-2, nei fatti con il trequartista. Mihajlovic, all’inizio, ci aveva provato salvo poi concludere che il trequartista era proprio quello che gli mancava. Una mezza verità (o una mezza bugia) perché in rosa ci sono almeno un paio di calciatori in grado di (ri)provarci. Uno è Honda e l’altro è Bonaventura. Il problema non sta nel sistema di gioco, né sull’adattabilità del calciatore. Il problema è sull’utilità del trequartista.

    Prima di tutto dobbiamo chiederci perché lo vuole Berlusconi. Il presidente crede che sia il miglior modo per innescare le punte: E questo, in teoria, è vero. Tuttavia ci sono altre considerazioni da fare. La prima: una squadra gioca con il trequartista nell’intento di creare imbarazzo agli avversari. Chi lo marca quando esso si muove tra le linee? Un centrocampista che si abbassa o un difensore che esce? A queste domande molti allenatori, tra i quali certamente spicca Diego Simeone, hanno già trovato risposte efficaci: essi affrontano la fase difensiva con due linee - quella difensiva e quella di centrocampo - tanto strette da non lasciare né il tempo, né lo spazio per una giocata. E’ così sempre più frequente vedere il trequartista andare sull’esterno per crearsi l’uno contro uno e/o per avere spazio a disposizione. Il paradosso del trequartista moderno è quello di giocare da esterno per necessità, cioé fare quello che in un 4-4-2 è la norma. Prendiamo Bonaventura, cioé l’elemento che Berlusconi vedrebbe bene dietro le punte. Sicuramente è un calciatore dotato di una grande tecnica, sicuramente è in grado di saltare l’avversario, ma nell’Atalanta di Colantuono ha sempre fatto l’esterno finendo per trarne grandi vantaggi sia sul piano della corsa, che del ripiegamento. Mi dico: che bisogno c’è di metterlo in una terra di mezzo i cui riferimenti saranno sfruttati soprattutto dagli avversari? Lo sa Berlusconi che la zona centrale è solitamente la più protetta a difesa della porta?

    Questi elementari principi vanno coniugati anche con la disponibilità al sacrificio in fase di non possesso. Ho appena detto che Bonaventura ne ha e si è visto. Sono convinto che la stessa cosa possa dirsi su Honda. Un centrocampo a tre, infatti, senza gli esterni che possano sorreggerlo (come nel 3-5-2) potrebbe finire spesso in inferiorità numerica. E questo provocherebbe una sindrome da equlibrio che, come si sa, è la necessità di qualsiasi squadra. E’ necessario, dunque, che quando non si è in possesso di palla, il trequartista si allinei alla mediana ricreanco quella densità fondamentale per condizionare le ripartenze avversarie. In caso contrario c’è il rischio di concedere sempre un uomo.

    A dimostrazione che l’esonero di Mihajlovic è in fondo un capriccio di Berlusconi c’è la probabilità di vedere in campo fin dalla trasferta di Genova quasi gli stessi uomini del serbo. La difesa rimarrà inalterata  

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