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    Bolognamania: da "Fire and Desire" a "Sad and Desperate"

    Bolognamania: da "Fire and Desire" a "Sad and Desperate"

    • Greta De Cupertinis
    E così, anche una delle poche partite giocate degnamente dal Bologna quest'anno, finisce con una sconfitta. Dopo il 3-2 subito dal Napoli nei minuti finali della gara di ieri al San Paolo, la squadra rossoblù chiude il suo girone di andata a tredici punti, al terz’ultimo posto, e a tre lunghezze dall’Empoli diciassettesimo.

    Peggio, con ogni probabilità, era impossibile fare. Eppure tutto tace a Casteldebole, l’allenatore per il momento sembra confermato e mentre si parla con Donadoni e vengono sondati Guidolin e De Biasi, la realtà dei fatti è che qui o si cambia drasticamente qualcosa o salvarsi sarà davvero complicato.

    “Un Bologna di cui essere fieri” (cit. Joey Saputo), “Puntiamo ai 50 punti” (cit. Claudio Fenucci), “Questa è la squadra che ho sempre voluto costruire” (cit. Riccardo Bigon)… tutto condito con un bel “Fire and Desire” che doveva essere il motto di Filippo Inzaghi e di questa stagione e che invece si è tradotto con un bel “Sad and Desperate”.

    La notizia di ieri però, è il comunicato, uscito subito dopo la partita e firmato da nove gruppi ultras, in cui si chiede l’allontanamento di Marco Di Vaio, Claudio Fenucci e Riccardo Bigon dalla società felsinea. Dall’arrivo della nuova dirigenza non era mai stata presa una posizione così netta e decisa ma quando il vaso è colmo, anche la pazienza del tifoso ha un limite. La richiesta è quella di un incontro immediato con Joey Saputo, al momento in Canada e di cui non si conosce ancora la data del ritorno in Italia.

    In questo momento, la delusione e la rabbia sono forti nell’ambiente rossoblù. Nessuno vuole questa retrocessione, soprattutto dopo tante promesse. Nessun tifoso si merita questa retrocessione, dopo la vicinanza che è sempre stata trasmessa alla squadra. E’ ora di cambiare le carte in tavola o quantomeno di fare tutto il possibile, soprattutto col mercato che verrà, per dimostrare anche in società di tenere davvero alle sorti del club.

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