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Qui Bologna, la soddisfazione per il rinvio con il Milan: scenario complesso allo stadio, rifiutata la "beffa" trasferta
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ORE BOLLENTI - Lo scenario più probabile, in mattinata, sembrava quello di giocare a Bologna a porte chiuse. Ma l’ordinanza emessa impediva anche quello, con il prefetto che in una riunione con il sindaco effettuata in mattinata si era accodato alle scelte di Lepore di giovedì sera. A questo punto sono entrate in scena diverse opzioni, da Como ad Empoli, come campo neutro, ma qui è il Bologna che si è messo di traverso, avendone facoltà. E’ vero, lo stadio è agibile e il campo è praticabile, ma a non più di 200 metri dall’impianto ci sono ancora fango, detriti, materiale accatastato e da svuotare, buttato da cantine o appartamenti invasi dal torrente Ravone sabato notte. Ergo, le forze dell’ordine sono richieste altrove, specie con un meteo ancora instabile in questi giorni: in città, giorni fa, era già stata rinviata la partita Fortitudo-Avellino di A2 di basket in programma domenica ed è stata prima spostata di sede (all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno) e poi forzata alle porte chiuse la Bologna Boxing Night con l’Europeo di boxe, perché al PalaDozza ci sono le colonne mobili della Protezione Civile. Di fronte alla possibilità di giocare altrove, il Bologna ha detto no: oltre al danno di perdere l’incasso - peraltro da devolvere agli alluvionati - anche la beffa di doversi muovere per una trasferta e organizzarla? Perdendo anche i soldi degli sponsor per un danno complessivo attorno ai 2 milioni di euro? Con quale colpa? Essere stati colpiti da un alluvione? Il club ha tenuto duro in Lega e si è arrivati al rinvio, la scelta più logica.
LE PAROLE DI FENUCCI - A margine dell’assemblea in Lega Serie A a Milano, ha parlato l’ad rossoblù Claudio Fenucci spiegando lo stato dell’arte: “C’è una situazione di difficoltà oggettiva dello stadio in cui ci sono stati anche dei crolli perciò, oltre alla solidarietà alle famiglie colpite che continuiamo ad esprimere, c’erano anche delle situazioni oggettive che rendevano difficile giocare a Bologna. Il rinvio è la scelta più saggia anche perché consente di salvaguardare l’incasso della partita, che in parte sarà devoluto agli alluvionati”. Due ore prima dell’ordinanza del sindaco Lepore sul rinvio, infatti, il Bologna aveva annunciato di devolvere metà incasso della gara alle famiglie colpite. Ora si tratta di trovare la data per il recupero: “Quello è pertinenza della Lega - conclude Fenucci - quanto alla decisione, credo che siano processi normali e tempi corretti, la decisione è di ieri e la Lega oggi ha predisposto il rinvio. C’erano tematiche organizzative da risolvere, ovviamente difendendo gli interessi delle parti, ma anche necessità organizzative che sono alla base di ogni gara di calcio. E credo che giocare le partite a porte chiuse o senza pubblico sia sempre una sconfitta per il movimento”.
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Se non ho capito male, il sindaco di Bologna ha dato il divieto di giocare, ma per quale motivo l...