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Bologna, la risalita di Italiano: dal nuovo modulo all’exploit di Orsolini
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FATTORE O - Nelle ultime due pause per le nazionali, il Bologna aveva dubbi, timori e ben poche certezze. In Champions il piatto continua a piangere - anche perché la rosa non è a livello per la competizione, obbligata com’è a spremere i titolari anche in A - ma i dieci punti delle ultime quattro gare in campionato possono far sorridere Italiano. Che ci ha messo del suo cambiando qualcosa nei suoi ingranaggi: prima una pressione meno esasperata rispetto alle prime giornate, poi il fattore O. Inteso come Odgaard, trequartista centrale e non più uomo di fascia, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1 che ha pagato dividendi in attacco, dando supporto a Castro e fornendo comunque abnegazione in fase di non possesso. Ma inteso anche come Orsolini, che tra una pausa e l’altra di campionato ha segnato quattro gol in altrettante partite contro Genoa, Lecce, Cagliari e Roma. Con tanto di messaggio al c.t. Spalletti, anche se il 3-5-2 taglia decisamente fuori gli esterni d’attacco come lui.
CORAGGIO E MATURITA’ - All’appello mancano ancora gli innesti dal mercato, ma a Roma intanto è apparsa la cometa Karlsson, che ha dato il primo cenno di vita dopo quasi un anno e mezzo, sfruttando la tragicomica giornata giallorossa. Lo svedese - mossa coraggiosa di Italiano puntare su di lui, scivolato indietro nelle gerarchie, dopo l’infortunio di Ndoye, ora dovrà dare continuità così come gli altri innesti estivi che per ora latitano: ne ha bisogno il tecnico, anche perché dalla ripresa si giocherà ogni tre giorni su tre fronti per almeno un mese, con partite ad elevato coefficiente di difficoltà. Sarà un test di maturità generale che, da qui a fine 2024, racconterà tanto della stagione che attende il Bologna e delle sue prospettive ad ampio raggio in questa stagione, ma intanto a Casteldebole è tornato a splendere il sole.
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In pratica il giornalista (?) non ha mai visto una partita del Bologna, e chi scrive è un baggian...