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  • Boca-Fluminense: finale di Libertadores. Cavani, Marcelo, Maradona e gli scontri a Rio, che clima!

    Boca-Fluminense: finale di Libertadores. Cavani, Marcelo, Maradona e gli scontri a Rio, che clima!

    • Emanuele Tramacere
    Boca Juniors-Fluminense non è e non sarà una sfida come le altre. La finale della Copa Libertadores, il match decisivo del torneo più importante di tutto il Sud America vedrà nuovamente di fronte una squadra argentina e una brasiliana per una rivalità centenaria che non può e non deve accennare a placarsi. Il problema, o se volete la bellezza di questo intreccio è che la partita delle partite si disputerà si ufficialmente in campo neutro, però allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro (scelto a marzo a inizio torneo) che è proprio la casa del Fluminense che quindi potrà giocarsi la Copa fra le mura amiche. L'esodo dei tifosi gialloblu da Buenos Aires a Rio ha portato inevitabilmente a un clima di grande tensione, ma quello che si respirerà questa sera a partire dalle 21 sarà se possibile ancora più infuocato.
    IL BOCA COME IL MILAN DEL 2003 - Il percorso dei due club è stato probabilmente agli opposti. Da un lato il Fluminense ha eliminato prima Argentinos Juniors poi l'Olimpia di Asuncion e infine in semifinale l'Internacional di Porto Alegre in un doppio derby concluso con una super rimonta nella gara di ritorno. Dall'altro il Boca è giunto alla finale senza però aver mai vinto nessuna delle sei gare a eliminazione diretta, pareggiando tutte le gare (un po' come fece il Milan di Ancelotti nella Champions vinta nel 2003) e poi passando il turno ai rigori. In tanti fra i tifosi Xeneizes sperano che sia di buon auspicio. 

    MARADONA - In contesti del genere, si sa, la scaramanzia non può essere sottovalutata e oltre al dato già citato dei pareggi in fila come per il Milan campione nel 2003, la gente del Barrio de la Boca porta nel cuore un'altra grande speranza. Quella che l'idolo di sempre, il Diez, il più grande di tutti i tempi ad aver vestito la camiseta gialloblù, Diego Armando Maradona, continui dall'alto dei cieli a spingere le sue ex-squadre sulla via del trionfo. E così dopo l'Argentina Campione del Mondo, il Napoli campione d'Italia, Messi nuovamente Pallone d'Oro c'è chi invoca "la mano de D10S" anche per questa incandescente finale.

    SCONTRI - Incandescente è ovviamente a dir poco perché già da due giorni l'intera città di Rio de Janeiro si è di fatto trasformata in un aperto terreno di scontro. Dalla spiaggia di Copacabana alle vie centrali che portano al Maracanà sono già stati tanti gli episodi di violenza, quasi di guerriglia fra le due tifoserie con il governo dello Stato di Rio che è stato costretto a mobilitare oltre 100mila agenti speciali distribuiti per le vie di una città comunque immensa. Il rischio già vissuto nel 2018 di non poter disputare la gara nella sede prescelta (all'epoca fu il derby Boca-River disputatosi poi a Madrid) è per ora lontano ma l'avvicinamento alla partita sarà decisivo.

    MARCELO, CAVANI E I GIOIELLI MERCATO - E in campo? Tanti sono i talenti che si sfideranno senza esclusione di colpi a partire da grandi ex del calcio europeo come Marcelo, Felipe Melo e Ganso per il Flu e Rojo, Cavani e Romero per gli Xeneizes. Altrettanti saranno però anche i giovani che potranno presto arrivare nei nostri campionati come Valentin Barco (piace alla Juve), Nicolas Valentini (Fiorentina), Cristian Medina (Bologna) e Ezequiel Fernandez (Milan) del Boca, oppure Kaua Elias, John Kennedy, Martinelli (Roma) e André (Sassuolo) del Flu. Occhi puntati quindi sul Maracanà, comunque vada, ci sarà da divertirsi.

    @TramacEma

     

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