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Boateng: 'De Zerbi meglio di Guardiola. Al Milan iniziai a sentire troppe responsabilità. Balotelli...'
BALOTELLI – “Io amo Balotelli, per me poteva vincere tre volte il Pallone d’Oro. Aveva bisogno di uno come me ogni giorno o di persone che lo mettessero nella direzione giusta. Lui o Leao? Leao è fortissimo, Mario però era di un altro livello, era un fenomeno. Lui ha fatto vedere cosa poteva fare, ho giocato con lui e ho visto cosa riesce a fare quando è serio. Lo sappiamo tutti quello che poteva fare, poi non tutti riescono a giocare per tanti anni ai massimi livelli, ma per me, quando era al top, era nei cinque migliori attaccanti nel mondo. L’unico che si avvicinava alle qualità di Ibrahimovic era proprio Mario. Quando Ibra calciava non aveva rivali, ma Balotelli gli si avvicinava”.
DE ZERBI – “Se avessi avuto De Zerbi 10-12 anni fa il calcio sarebbe stato diverso. Per me è il miglior allenatore per i prossimi 20-30 anni. Ogni giocatore che ha riesce a migliorarlo: dal secondo portiere all’attaccante. Ero con lui e a 32 anni mi sono sentito ancora più forte. Quando mi aveva chiamato il Barcellona mi disse che voleva rimanessi, poi sono tornato e si è prospettata la possibilità di andare alla Fiorentina. Gli è sempre dispiaciuto ma non mi ha mai messo ostacoli. Lui ti coinvolge molto, sapeva come trattarmi, come coccolarmi e stimolarmi. Cura veramente tanto il rapporto umano e per me questo è stato fondamentale. Meglio di Pep Guardiola? Dico di sì”.
ALLEGRI – “Quando c’erano le riunioni tecniche ai tempi del Milan con Allegri ci faceva ridere come parlava perché a volte non finiva le frasi. Alla Juventus non ha più i campioni di una volta, ma secondo me sta facendo un grande lavoro e lotteranno per lo scudetto. Non giocano la Champions e lui è incredibile come riesca a rimanere sempre calmo ed equilibrato anche nelle difficoltà. A me piace perché è molto elegante, serio e discreto. Nel calcio è così: più sei in alto e più ti insultano. Con lui non ci sono problemi, non si litiga e riesce sempre a incastrare tutto nel posto giusto. Anche se non gioca bene alla fine sta portando i risultati ed è quello che conta”.
ULTIMI ANNI AL MILAN – “Io sono arrivato al Milan che c’erano grandi campioni, poi dopo non avevano più le disponibilità economiche di una volta. Quando perdevamo eravamo colpa mia, quando vincevamo non ero mai abbastanza, diciamo che ero diventato il giocatore più rappresentativo della squadra e avevo troppe responsabilità. Poi hanno preso Balotelli: la prima volta che l’ho visto era con Galliani ed era vestito largo e con le collane, con tutti i tifosi che lo fermavano… lì mi sono detto che era il momento di andarmene”.
ARABIA SAUDITA – “Tanti sono andati in Arabia che avevano già vinto tutto o giocato grandi partite, di conseguenza con offerte importanti è giusto che siano state prese in considerazione. Se mi fosse arrivata un’offerta così a 32 anni io ci sarei andato, discorso diverso per i giovani. Il calcio è cambiato: prima era amore, ora siamo diventati numeri”.
“IBRAHIMOVIC FORTISSIMO, BALOTELLI GLI SI AVVICINAVA” – “L’unico che si avvicinava alle qualità di Zlatan era Mario. Quando Ibra calciava non aveva rivali, ma Balotelli gli si avvicinava”.