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    Biglia: 'Suso il Messi del Milan, André Silva ha doti da van Basten. Se segno contro l'Inter faccio 50 km a piedi'

    Biglia: 'Suso il Messi del Milan, André Silva ha doti da van Basten. Se segno contro l'Inter faccio 50 km a piedi'

    Lucas Biglia è pronto al suo primo derby di Milano. Il regista argentino del Milan ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Io, Messi, Dybala, Mascherano, Di Maria e Salvio ci siamo organizzati con un volo privato in modo da essere in Europa già mercoledì notte. In Ecuador abbiamo acciuffato il Mondiale all'ultimo respiro, ci pensavo proprio l'altra sera: spero che l'adrenalina continui a restare in circolo, perché se per caso mi rilasso... Di questi dieci giorni mi resta una grande gioia, ma anche molta pressione e sofferenza. Dopo essere rientrato in Italia sono rimasto quasi ventiquattrore senza riuscire a dormire per la tensione che avevo ancora in corpo. Bisogna essere bravi a staccare un po', ma non del tutto, altrimenti rischi di crollare". 

    "Questa è una delle settimane più dure da quando gioco. Una è finita nel migliore dei modi, ora vediamo con l'Inter. Davanti non abbiamo solo un derby, ma una partita che ci può cambiare la stagione, che ci può far compiere il salto di qualità. Occorre dimostrare di essere all'altezza delle big del campionato, di puntare a cose importanti. E di tirare fuori il meglio che abbiamo. Per riuscirci, dobbiamo liberarci l'anima, lasciarci all'esterno la pressione. Se l'Argentina non poteva sbagliare, nemmeno il Milan può farlo. Non possiamo perdere altri punti". 

    "Il Messi rossonero in questo derby può essere Suso. Non voglio mettergli troppa pressione, ma deve iniziare a rendersi conto che se hai qualità superiori, come nel suo caso, occorre metterle a disposizione. Le critiche di Berlusconi a Montella? Sono opinioni. Io dico che stiamo lavorando per arrivare a un buon gioco, stiamo maturando. E dico anche che Montella è una grande persona e un grande allenatore, non crederete mica che sia facile per un tecnico mettere insieme undici giocatori nuovi. Siamo tutti dalla stessa parte, siamo tutti con lui al 100%, vogliamo fare bene con un allenatore che ci porta un grande rispetto. Non sarebbe davvero bello cambiare ora". 

    "La premessa è che in questa squadra ci sono tanti capitani. In generale non credo esista una regola ferrea, lo possono fare i vecchi come i nuovi. Per quanto riguarda Bonucci, per tutto ciò che rappresenta direi che la fascia è stata data alla persona giusta. Tra l'altro ho vissuto una situazione simile alla Lazio, sulla mia pelle: si diceva che la fascia dovesse andare al giocatore più vecchio, in quel caso Klose. Allora presi da parte i veterani dello spogliatoio e dissi chiaro, senza polemica: 'Se questo rappresenta un problema, tolgo la fascia e la metto lì sul tavolo'. Ma non successe, mi risposero che l'avrei fatto io. Comunque trovo che Bonucci stia ricevendo critiche ingiuste ed eccessive. Per fortuna ha il carattere per sopportare tutto questo". 

    "Sono un generoso di natura e quando mi sono infortunato ho sempre sfidato i dottori per poter rientrare prima. Sono sfide che mi piacciono, e devo dire che fino ad ora le ho sempre vinte (sorride, ndr). Poi, non è colpa mia se succede come quella volta con Felipe Melo a San Siro, quando ricevetti un calcio sul collo che mi fece stirare un nervo. Un dolore pazzesco, rimasi fermo quasi dieci giorni con cure a base di cortisone, e per non dire quello che avevo davvero, dissero che avevo un problema a un polpaccio. A volte non viene fuori la verità. Poi il problema al polpaccio lo ebbi davvero... A 14 anni ebbi una peritonite abbastanza grave, dopo l'intervento rimasi due settimane in terapia intensiva, ma dopo pochi giorni ripresi ad allenarmi: la ferita era quasi aperta, mi usciva del liquido e il medico ovviamente mi diceva che non potevo farlo. Lungo la stessa giornata mi allenavo e facevo il drenaggio alla ferita, pur di giocare. Non volevo rischiare di perdere l'Under 15 argentina". 

    "Il primo anno all'Anderlecht è andato molto bene, nel secondo ho sofferto molto la morte di mio padre e praticamente ho perso due anni. Avevo solo voglia di tornare a casa, sentivo di aver perso una parte del mio corpo. Poi mia moglie è rimasta incinta e questo mi ha rimesso sulla via giusta. Ma a quel punto dovevo di nuovo dimostrare di avere voglia e qualità. Il ritiro di Pirlo? Già mi era spiaciuto vederlo andare a giocare negli Usa! Per me avrebbe potuto andare serenamente avanti non solo in un top club europeo, ma pure in nazionale". 

    "Ho parlato del derby con Icardi? Assolutamente no, c'erano altri obiettivi. L'ho visto bene, ha lavorato bene, ovviamente lui è il pericolo numero uno, ma non è certo il solo. Per il modo che ha di lavorare e la mentalità, André Silva può diventare un campione. Diciamo che le qualità per diventare come van Basten potenzialmente le ha, speriamo ce la faccia. Ero stato vicino all'Inter? Direi proprio che è andata bene come è andata. Il Milan è un treno che passa una volta sola e le mie idee in proposito erano chiarissime. Sono felice della decisione presa. Differenze col derby di Roma? Diverso, senz'altro. Là inizia un po' di tempo prima, qui si vive soprattutto il giorno della partita. A Roma quando si parla di derby sono dei pazzi (ride, ndr). Un fioretto in caso di gol all'Inter? Lo stesso che ho fatto per la vittoria in Ecuador. Io sono molto religioso e devoto alla Virgen de Lujan (Nostra Signora di Lujan, ndr), in Argentina. Me la farò a piedi da casa al santuario, sono circa 50 chilometri. Una volta è sicura, spero saranno due". 
     

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