Bianchi e Ogbonna?| Toro: da Surraco a Gimenez
I tre giorni che possono cambiare il Toro: Ogbonna si riavvicina.
Bianchi, i gol non bastano: Cairo aspetta un'offerta.
Il presidente: "Li voglio tenere, ma facendo le cose per bene".
Tutto ruota attorno ai casi Bianchi e Ogbonna: una loro permanenza sotto la Mole raddoppierebbe le chance del nuovo progetto granata e regalerebbe nuova positività all' ambiente, mentre la cessione di uno dei due (o peggio di entrambi) rischierebbe di affossare il Torino in campo e fuori con il ritorno di malumori e pessimismi. Cairo è consapevole della partita doppia che inizia oggi a Milano, con il rush finale delle trattative estive, e si concluderà due ore prima della partita all'Olimpico col Cittadella. Per questo preferisce mantenere un profilo basso, ribadendo un concetto basilare ed aggiungendo una postilla da temporeggiatore: «Bianchi e Ogbonna me li tengo stretti, ma in questi giorni preferisco aspettare. Vorrei fare le cose per fare bene». Una dichiarazione a metà strada tra la volontà di rafforzare il Toro t e il pragmatismo di concludere gli affari migliori. Che però, per Cairo, non fanno coppia con svendita.
I 14 milioni chiesti per la cessione di Ogbonna (che non è stato convocato dal ct Prandelli, buon per Ventura che in difesa perde Glik impegnato con la Polonia) hanno fatto scappare i potenziali compratori. Il Valencia siè fermato ad 8 e con quella cifra ha comprato Ruiz dal Napoli, mentre De Laurentiis sta pensando a nuovi obiettivi (il brasiliano Juan Nunes Jesus) anche se tiene ancora vivo l'interesse per il talento granata. Non alle cifre di Cairo, ma al massimo con una comproprietà da 5 milioni. Una proposta già respinta dal Toro, così come i tentativi dalla Capitale. La Roma lo chiede in prestito oneroso dopo aver perso Kjaer, la Lazio lo scambierebbe con Kozak e Diakitè. Su Ogbonna può aprirsi un'asta, considerando l'interesse dei tedeschi del Wolfsburg, ma l'ultima parola l'avrà Cairo.
La vicenda Bianchi, invece, è potenzialmente diversa: il Toro aspetta un'offerta concreta, il prezzo del cartellino è trattabile. In pista resistono Parma e Atalanta, mentre dall'estero si spegne l'ipotesi Celtic (fuori dall'Europa League e senza soldi). Il capitano, però, sta entrando negli schemi di Ventura (ad Ascoli si è visto in occasione del 2-1) e diventerebbe difficile sostituirlo a campionato in corso. Sia in campo (Barreto è la prima scelta) che nel cuore dei tifosi. «Anche i grandi campioni sbagliano gol - lo coccola Cairo - e la prima vittoria dimostra che creiamo gioco, possiamo segnare tanti gol. Si è un po' sofferto, ma tutto è migliorabile».
Oggi il Toro cercherà di chiudere per Surraco con l'Udinese (Alvarez e Gimenez alternative) e dare Gasbarroni al Varese. In ogni caso la fine del mercato aiuterà tutti, soprattutto con i big al loro posto.