Toro, che vittoria!| 'È merito di tutto il gruppo'
Che più bella non si può. Sofferta, certo. Massì, maturata quando già il pari, in fondo in fondo, sembrava andare anche bene. E poi, arrivata grazie ai ragazzini terribili arrivati dal Milan: Verdi, che conquista il rigore poi trasformato da Bianchi, e Oduamadi, che infila Guarna capitalizzando un assist dello stesso capitano granata. Sì, la vittoria che il Torino ottiene ad Ascoli configura una partenza di campionato del tutto opposta a quella di un anno fa, quando i granata, alla prima giornata, uscirono mestamente dall’Olimpico dopo il ko contro il Varese. Già, a fare felice Ventura sono i due baby esterni: l’uno, Verdi, peserà come una modella ma, pallone tra i piedi, quelli dell’Ascoli non lo prendono mai, l’altro, Oduamadi, dimostra che dietro quella timidezza c’è tanto carattere. Mica facile, entrare per Guberti e decidere una sfida. Lui c’è riuscito: «Sono felice, felice, felice- dichiara alla fine il nigeriano -. Perché questo gol ci permette di ottenere tre punti importantissimi. Prima di scendere in campo, il mister cercava fin di farci sorridere, diceva che la cattiveria agonistica che avremmo dovuto mettere in campo contro l’Ascoli, non ci avrebbe dovuto far perdere la serenità. Concetto a maggior ragione ribadito nell’intervallo. Perché nel primo tempo abbiamo giocato molto bene e costruito un sacco di occasioni. Però non si riusciva mai a fare gol».
SVOLTA TORO - Poi è arrivata la svolta, grazie a quel rigore ottenuto per fallo di Pederzoli su Verdi: «Io e lui siamo amici, lo sapete, la sua prestazione mi rende orgoglioso. Quando è toccato a me diventare protagonista, quando ho visto quel pallone entrare nella porta dell’Ascoli, il primo che ho cercato è stato proprio Simone. L’ho abbracciato, quindi ho alzato gli occhi per vedere la festa nel settore dove c’erano i nostri tifosi». Ad ore è atteso l’arrivo di Surraco, elemento che entrerà in competizione con Verdi e Oduamadi, oltre che con Stevanovic: «Sono contento per chiunque arrivi. Mica ci si può preoccupare della concorrenza. E poi, ciò che conta, è che si lavori bene tutti assieme. Le occasioni ci sono per ognuno, questa partita ne è stata la dimostrazione. Sapevo che poteva arrivare qualcosa di speciale. L’ho capito quando in panchina i compagni mi hanno detto: “Odu, entra e fai quello che sai fare. Magari aggiungici pure un gol..."».