Bianchi aspetta il Toro, ma Cairo deve agire in fretta
Il Toro rischia di crearsi un problema, quando di problemi non ne avrebbe bisogno. Rolando Bianchi è in scadenza di contratto: il 30 giugno 2013 sarà l'ultimo giorno del capitano in granata. Almeno stando alla situazione attuale. Nessuno dalla società di via Arcivescovado si è fatto sentire: il fratello-procuratore Riccardo non è stato in alcun modo contattato né da Cairo né da Petrachi. La situazione dell'eventuale rinnovo di Bianchi è sospesa nel vuoto. Questo stallo preoccupa i tifosi più affezionati alla punta granata, ma non solo: anche chi apprezza meno le doti del numero nove del Toro, oggi non può far altro che tifare per il suo rinnovo. La squadra di Ventura, lo dimostrano i fatti in campo, non può stare senza Bianchi: l'ex Manchester City è l'unica punta granata davvero adatta al campionato di Serie A. Gli altri sono buoni comprimari, ma nessuno potrebbe essere definito un titolare, se non fosse per una questione puramente numerica.
E' vero, ad oggi Bianchi non ha creato alcun problema né ha sollevato polemiche nei confronti della società per il mancato 'contatto', ma tra due mesi e mezzo l'attaccante sarà libero di accordarsi con un'altra società per la prossima stagione, lasciando la città della Mole a zero euro. Certo, il Toro si libererebbe di un ingaggio pesantissimo per le proprie casse, ma c'è da credere anche che Bianchi sia disposto ad abbassare le proprie pretese economiche. La volontà di restare, da parte del capitano granata, c'è tutta: quella della società di trattenerlo non è così palese. Per evitare tuttavia di creare un 'caso' inutile, il presidente Cairo farà bene ad intervenire presto per porre subito la parola fine a questa situazione di incertezza.