Toro, attacco bocciato: solo Bianchi si salva
Stravinci con l'Atalanta e sei una squadra incredibile, poi perdi col Cagliari in casa e diventano tutti scarsi. La verità ovviamente sta nel mezzo: il Toro non è una big del nostro campionato, né il Calimero della situazione. Quella di Ventura è una squadra che può salvarsi senza troppe ansie e, con la giusta serie di coincidenze, può anche diventare la sorpresa della Serie A. Certe partite però mettono in evidenza le lacune più lampanti di una squadra.
Quando ad agosto si diceva che a questo Toro mancava sostanza in attacco si diceva il giusto. La conferma di Bianchi, Sgrigna e Meggiorini, con l'arrivo del solo Sansone nel reparto offensivo, non potevano e non possono bastare. L'ex punta del Sassuolo è utilizzato col contagocce da Ventura, che forse ha paura di 'bruciarlo'. Bianchi è l'unico insostituibile, ma se non gli viene dato supporto appare addirittura dannoso: eppure è impossibile rinunciare a lui per questo Toro, perché non esiste altro giocatore nella rosa granata con questa qualità in attacco. Sgrigna e Meggiorini sono ottimi comprimari, ma non si stanno rivelando all'altezza della situazione. Potranno essere utili, ma non saranno mai fondamentali.
Al Toro dunque continua a mancare e mancherà ancora, almeno fino a gennaio, un attaccante del peso qualitativo di Bianchi: se ne è sentita la mancanza, incredibilmente, in tutte quelle gare in cui i granata hanno giocato bene ma hanno dimostrato la loro leggerezza negli ultimi 20 metri. Manca un attaccante: è nell'evidenza dei fatti. 'L'avevamo detto', si potrebbe urlare, ma qualche dirigente del Toro vedrebbe urtata la propria sensibilità.