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    Biabiany a CM: 'Legato all'Inter, de Boer il peggiore. Milan? Nessun rimpianto. Su Balotelli e Carnesecchi...'

    Biabiany a CM: 'Legato all'Inter, de Boer il peggiore. Milan? Nessun rimpianto. Su Balotelli e Carnesecchi...'

    • Federico Zanon
    Una carriera a cento all'ora, con un pit stop improvviso ma necessario. Dai primi successi nel settore giovanile dell'Inter al Trapani, passando dal problema al cuore che nel settembre 2014 ha fatto saltare il trasferimento al Milan e gli ha fatto pensare: "E' ora di smettere":  Jonathan Biabiany si è confessato in una lunga chiacchierata sul profilo Instagram di Calciomercato.com.

    Come sta vivendo la quarantena?
    Sono in Spagna, con la mia famiglia. Grazie a Dio stiamo bene, questa è la cosa più importante, aspettiamo di capire quello che succederà. Ho parlato con il Trapani, al momento non ritorno in Italia, perché non ci sono voli e soprattutto non sappiamo quando torneremo ad allenarci. Inizialmente doveva essere il 4 maggio, ma poi il rientro in campo è slittato.

    In Francia, Olanda e Belgio hanno deciso di chiudere la stagione, in Italia, in Germania e in Inghilterra vogliono ripartire: che idea si è fatto?
    La cosa più importante è la salute, la prima partita da vincere è quella contro il coronavirus. Io sono per ripartire, ma solo quando ci saranno le condizioni. Ho voglia di giocare, mi manca il campo, non è però pensabile farlo non in sicurezza. Per questo mi alleno e aspetto di capire quello che decideranno.

    Perché ha scelto Trapani?
    Ero svincolato, mi allenavo da solo, potevo aspettare gennaio ma il Trapani mi ha cercato e voluto fortemente, così a novembre ho firmato fino a fine della stagione. La squadra nel mercato invernale è stata rinnovata ed è stata rinforzata, è arrivato un allenatore che conosce la categoria (Castori ndr), credo che la salvezza sia possibile. Ne sono convinto.

    Uno dei suoi compagni, Carnesecchi, è uno dei portieri più interessanti del panorama azzurro.
    Devo dire che mi ha impressionato molto. Ha personalità e mezzi tecnici incredibili. Ha tutto per diventare il portiere di una grande squadra, deve solo continuare a lavorare e a tenere la testa sulle spalle.

    A proposito di testa, il suo ex compagno Mario Balotelli poteva fare di più in carriera?
    Conosco Mario dai tempi dell'Inter, è un ragazzo straordinario, una brava persona e un grande calciatore. Si parla tanto di quello che ha fatto e fa fuori dal campo, ma non bisogna dimenticare che sta comunque facendo una carriera importante. Se può tornare nel giro dell'Italia di Mancini? Credo di sì, Mario sa quello che deve fare per vestire la maglia azzurra.

    Ha definito l'Inter una mamma, non una matrigna.
    Ci sono stato tre volte in carriera, l'Inter mi ha portato in Italia, sarò sempre legato all'Inter. Il gol in finale al Mondiale per club (nel dicembre 2010 con il Mazembe, ndr) è stato il momento più bello della mia carriera. Ho vinto tanto nel settore giovanile, ho avuto compagni straordinari, penso a Zanetti, un leader. A Milano ho tanti amici. Posso solo parlare bene dell'Inter.

    Eppure è stato sul punto di vestire la maglia del Milan.
    Ricordo bene quella giornata, 31 agosto 2014. Il giorno prima avevo giocato regolarmente una partita, il giorno dopo sono andato a Milano per sostenere le visite con il Milan. L'accordo era stato raggiunto, avevo fatto le foto con maglia e sciarpa, poi è arrivata la doccia fredda: aritmia cardiaca. Mi cadde il mondo addosso. Ho temuto per la mia carriera, credevo di dover smettere. Poi i medici mi hanno tranquillizzato, ci è voluto del tempo ma sono tornato.

    Rimpiange di non aver vestito la maglia del Milan?
    Non ho rimpianti in carriera, credo in Dio, se non sono andato al Milan è stato giusto così.

    Non rimpiange nemmeno il trasferimento allo Sparta Praga?
    Nemmeno quello. E' stato strano, mi hanno cercato, mi hanno voluto fortemente, mi chiamavano tutti i giorni. Ho detto sì, sono volato a Praga e sono iniziati subito i problemi con i tifosi. Mi hanno messo ai margini, senza spiegazioni (il club ceco è stato denunciato per mobbing ndr). A fine stagione è finito tutto, è stata comunque un'esperienza.

    In passato ha avuto la possibilità di lasciare l'Italia per la Cina.
    C'era sul piatto un'offerta interessante (del Guangzhou Evergrande ndr). Il club cinese aveva già l'accordo con il Parma ma dopo aver parlato con la mia famiglia ho scelto di non muovermi. I soldi non sono tutto nella vita.

    Un paio di anni fa le sue parole contro De Boer hanno fatto notizia.
    Su De Boer ho solo risposto alla domanda di un giornalista, mi è stato chiesto se per me l'olandese può essere considerato il peggior allenatore della storia dell'Inter e ho risposto sì. La penso così. Si è messo tanta gente contro, è innegabile. I rapporti sono fondamentali.

    Ha avuto problemi anche con Leonardo?
    Nessun problema con lui, ma sono rimasto stupido quando mi ha ceduto alla Sampdoria. Prima del suo arrivo la società mi aveva confermato la fiducia, con l'arrivo di Leonardo le cose sono cambiate.

    Cosa farà in futuro?
    Adesso penso alla salvezza con il Trapani, è la priorità. Ho firmato fino a fine stagione, poi vedremo. Ho ancora tanta voglia di giocare.

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