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Bernardeschi strega Allegri: è da Juve
GLI OCCHI DELLA TIGRE - L'ex Crotone, cresciuto nel vivaio della Fiorentina, ieri sera è partito a mille, forse gasato dall'atmosfera caldissima dello Juventus Stadium: è stato infatti il primo ad entrare in campo nel riscaldamento, con i tipici "occhi della tigre", che ha confermato di avere al secondo minuto. Pronti via infatti, dopo soli 86 secondi, si è conquistato il rigore che ha portato la Fiorentina sull'1-0, dopo uno scambio tra Kalinic e Borja Valero: un vantaggio poi rimontato, ma fondamentale per spaventare in avvio i bianconeri. In generale Bernardeschi ha disputato una partita di grande abnegazione, come sta facendo da tutta la stagione, da quando cioè Paulo Sousa lo ha riscoperto esterno destro, ruolo in cui sta deliziando le platee di tutta Italia.
LA PARABOLA DEL DIVIN CODINO - La scorsa stagione, la prima per lui con i grandi viola dopo il prestito in Serie B a Crotone, non era stata entusiasmante, anche a causa di un serio infortunio che lo aveva tenuto fuori per parecchi mesi, oltre che ad un rapporto con Montella che non è mai realmente decollato: l'estate è stata torrida, con Berna vicino a non rinnovare con la Fiorentina e le nubi bianconere che si addensavano sul suo futuro viola. Un pericolo scampato, per il momento: l'incoronazione del 10, la doppietta ai campioni d'Europa al Barcellona in amichevole e una stagione che lo sta vedendo assoluto protagonista, nella duplice veste di terzino ma anche rifinitore, dato che ricopre tutta la fascia, con 18 presenze, 3 gol e due assist tra campionato ed EL.
GRAZIE SOUSA, ALLEGRI STREGATO - Sotto la guida di Sousa ha avuto una crescita esponenziale, tanto che ieri ha stupito persino Massimiliano Allegri, che si ricordava la classe del 21enne, ma non ne aveva ammirato ancora la duttilità tattica. Bernardeschi va in scadenza nel giugno 2019, dopo il rinnovo dell'estate, ma la Juventus ci proverà prima. Perchè è giovane, italiano e disponibile al sacrificio: tutte qualità che in Corso Galileo Ferraris, a Torino, hanno sempre apprezzato. E poi perchè la sua ricorda tanto la parabola del Divin Codino, anche se a Firenze sperano che l'epilogo sia diverso
Alessandro Di Gioia
@AleDigio89