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Bernardeschi: 'La Juve è il massimo, qui sono diventato uomo e si possono realizzare tutti i sogni'
CARRIERA - “A otto anni facevo avanti e indietro per allenarmi nelle giovanili dell’Empoli quasi tutti i giorni. Ho fatto parecchi sacri ci e ne hanno fatti tanti soprattutto i miei genitori. Io lo vedevo come un divertimento, ma erano comunque tante ore di viaggio. A dieci anni sono passato alla Fiorentina, poi sono arrivati i pulmini e i treni, è stato un percorso graduale e naturale che mi ha portato a 16 anni a trasferirmi a Firenze. È stato un percorso faticoso, certamente, mi ha fortificato, ma per diventare un calciatore di livello e raggiungere quello che era il mio sogno non c’erano molte altre strade, dovevo uscire da Carrara. L’ho fatto volentieri, ho avuto il supporto di società importanti e oggi gioco nella Juventus, che è il massimo, quindi direi che ne è valsa la pena".
PRESENTE BIANCONERO - “Oggi continuo a lavorare in questo modo perché il calcio è la mia vita e per la mia passione farei di tutto. Ripeto, sono un ragazzo fortunato e ogni giorno cerco di migliorarmi e di crescere, per raggiungere traguardi sempre più importanti. Ho la fortuna di giocare in una Società molto ambiziosa, una delle più importanti del mondo, in cui è davvero possibile realizzare tutti i propri sogni, ma ci si deve impegnare ogni giorno oltre i propri limiti. Abbiamo grandi responsabilità".
NUOVA MAGLIA DELLA JUVE - “All’inizio eravamo tutti stupiti, ma il fatto che qualcosa stupisca è sempre positivo a mio avviso. Adesso ci siamo abituati e devo ammettere che mi piace molto. Vederla in campo è un piacere. Avete l'obbligo di mettere la divisa per andare allo stadio? Sì, assolutamente. Abbiamo l’obbligo della divisa e la trovo una cosa giusta".