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    Berlusconi: 'Rimpiango di non aver potuto lavorare sul Milan, ecco perché'

    Berlusconi: 'Rimpiango di non aver potuto lavorare sul Milan, ecco perché'

    Il prossimo ventinove settembre Silvio Berlusconi compirà ottant'anni. Domani su 'Chi' sarà possibile leggere la sua intervista di cui Adnkronos ha pubblicato un'anticipazione: "Nella mia vita non ho mai pensato all'età. Al contrario, ho sempre vissuto come se avessi quarant'anni, perché così mi sentivo: pieno di curiosità, di voglia di fare. Poi, improvvisa, è arrivata la malattia. E con l'operazione che ho subito è arrivata forte la consapevolezza che sono un uomo di ottant'anni"

    Sulla malattia: "Sto guardando in modo ancora incerto a quello che può essere il mio futuro. La cosa che ho realizzato, forse la più importante, è che passerò più tempo con i miei figli e i miei nipoti. Dedicherò più tempo alle persone a cui voglio bene. Come ho fatto questa estate. Ed è giusto così: cinque figli e dieci nipoti fanno un patriarca. E io questo mi sento".

    Sul Milan: "Ho un rimpianto, quello di non aver potuto lavorare sul Milan come avrei voluto. Se negli ultimi anni il Milan non è stato come prima è solo perché non ho avuto più tempo per occuparmene personalmente. Si fa presto a parlare. Per anni ho lavorato almeno tre pomeriggi alla settimana con i miei avvocati per preparare le 3.600 udienze dei 73 processi politici che ho dovuto subire. Sono comunque il Presidente di club che ha vinto di più nella storia del calcio".

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