Berlusconi resta presidente del Milan, due big fuori dalla cordata cinese
Prende forma il nuovo Milan cinese. Silvio Berlusconi è orientato ad accettare la carica di presidente onorario offertagli dai futuri proprietari del club rossonero. Intanto Marco Fassone è ancora in Cina e, come si legge sulla Gazzetta dello Sport, dalla cordata di Sino-Europe che firmerà con Fininvest al closing (dopo l'autorizzazione del governo cinese, tra il 20 e il 30 novembre) escono due grossi gruppi: TCL e CCB.
MENO DUE - TCL è acronimo di 'The Creative Life', la maxi azienda dell'elettronica che aveva portato ai paragoni con Suning: è il terzo produttore al mondo di televisori e uno dei nomi che avevano colpito di più. TCL era nel gruppo degli investitori consegnati da Li Yonghong a Berlusconi a settembre invece niente, quasi certamente non ha trovato un accordo con Sino-Europe. Stesso discorso per China Construction Bank, banca importantissima, uno dei membri più in vista di Sino-Europe.
LE ULTIME - Più complicato capire se tra gli investitori ci sarà Huarong, altro nome forte che potrebbe aver lasciato il gruppo. In ogni caso gli investitori saranno 4-5, con Haixia Capital figura di riferimento. Il Cda sarà un po' cinese e un po' italiano, per la presidenza Li Yonghong è favorito su David Han.