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Berlusconi in trincea, niente Mister X
Nella sua comunicazione di ieri alla Camera, Silvio Berlusconi, parlando della crisi finanziaria e dei possibili rimedi, ha dichiarato, fra le altre cose: "State ascoltando un imprenditore che ha tre aziende in Borsa e che quindi è nella trincea finanziaria, consapevole ogni giorno di quel che accade sui mercati".
Certo, i detrattori del Premier sostengono che spesso quest'ultimo abbia l'abitudine di adottare il giorno dopo un comportamento contrario a quanto dichiarato 24 ore prima, ma, alla luce della crisi economica che sta spingendo il Paese sull'orlo del default e in seguito alle dichiarazioni di cui sopra, ci sembra davvero difficile che il club rossonero (che finanziariamente non è indipendente, ma orbita nella galassia che comprende quelle tre aziende quotate in Borsa) possa, quest'anno, spendere cifre folli sul mercato.
Se poi ci aggiungiamo la 'supermulta' inflitta a Fininvest per la vicenda Mondadori e gli argomenti utilizzati ieri da Adriano Galliani per spiegare la crisi del calcio italiano (il tema stadi su tutti), ne esce un quadro che, molto difficilmente, può portare il club di via Turati a effettuare il tanto agognato grande colpo sul mercato.
Niente Fabregas quindi, niente Bale, niente Kakà (per l'ingaggio impossibile), niente Hamsik, niente Pastore. Restano Aquilani o Montolivo, ottimi giocatori, ma non certo il Mister X che i tifosi rossoneri si aspettavano fino a qualche settimana fa.
A meno che Berlusconi non intenda sacrificare un po' della sua credibilità di Presidente del Consiglio per aumentare (se ce ne fosse bisogno) la sua popolarità fra i tifosi del Milan...