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    Rosso Berardi: non è ancora da Juve

    Rosso Berardi: non è ancora da Juve

    Un fallo di reazione, da rosso. Domenico Berardi si è fatto espellere ancora, ha scalciato Ansaldi da terra in Genoa-Sassuolo. Le due squadre sono rimaste in 10, perché si è fatto espellere anche un altro uomo mercato come Perotti. I due giocatori più talentuosi delle due squadre, genio e sregolatezza. 

    NON È CAMBIATO - Si pensava che Berardi fosse cambiato, maturato. E invece no, è ricascato ancora nei soliti errori. In quegli errori che aveva già commesso. Avrà tempo per crescere, è solo un ’94, ma questi atteggiamenti non sono da Nazionale né da grande squadra. E non è la prima volta. In un derby col Parma, rifilò una gomitata a Molinaro. Contro l’Inter una gomitata a Juan Jesus, contro il Livorno un colpo proibito a Ceccherini. Il suo lato Mister Hyde esce spesso, troppo spesso. Anche in Under 21, ricordiamo un rosso contro la Serbia a marzo. Lui, che arrivò squalificato (perse le prime quattro partite) al suo primo anno in Serie A. Le gomitate a Molinaro e Juan gli costarono entrambe tre giornate di squalifiche. 

    QUANTI CARTELLINI - Squalifiche non solo per i rossi diretti, ma anche per i troppi cartellini gialli. Numeri incredibili, simbolo di nervosismo e di un atteggiamento che non è (ancora) da campione. Al primo anno in A, ben 10 gialli. Addirittura 13 l’anno scorso, già 4 quest’anno. Numeri assurdi per un attaccante. I gol e gli assist non mancano, anzi. In meno di due anni e mezzo ben 33 gol e 19 assist. Dati che lo rendono uno dei migliori giovani d’Europa, senza dubbio. Ma per fare il salto di qualità deve togliersi questo lato del carattere, che lo porta a mettere troppo spesso la sua squadra in difficoltà. Solo così potrà essere un campione a 360 gradi, come merita di essere per quello che fa vedere in campo. Per la Juve e per la Nazionale non è ancora pronto, ma il problema non sono i piedi. È la testa. 

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