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    Beneventomania: la lezione del popolo sannita

    Beneventomania: la lezione del popolo sannita

    • Massimiliano Mogavero
    Quella della Strega in Serie A sarà pure una favola senza lieto fine, ma sempre favola resta. Merito soprattutto dei suoi tifosi, di un popolo come quello sannita che, anche davanti a una retrocessione (ancora virtuale) che da queste parti mancava da oltre 30 anni, ha dimostrato di accettare la sconfitta e l'immediato ritorno in cadetteria con una civiltà e una cultura sportiva che rendono onore all'intera comunità. Perché non capita tutti i giorni di assistere a scene come quelle viste ieri al 'Vigorito'.

    Il Benevento aveva appena perso per la 28esima volta, per altro in maniera netta, senza dare mai l'impressione di poter cambiare l'esito di una partita che sembrava scontata. Un ko che certifica la retrocessione. Ma nonostante tutto, il pubblico giallorosso ha chiamato tutti a raccolta e ha intonato un coro eloquente: "Che vinca o che perda, noi siamo sempre qua". Come a dire che l'amore, la passione, il sostegno per la squadra della propria città andrà oltre ogni cosa, oltre le categorie, oltre una stagione ricca di tormenti, oltre un campionato in cui, di fatto, la Strega non è mai stata realmente in lotta per i propri obiettivi. Ma la gente sannita è sempre stata là, al proprio posto, rimanendo fedele alla sua identità di popolo mai domo, mai sconfitto

    E anche stavolta è così. Perché è vero, sul campo non c'è stata storia, ma sugli spalti questa gente non ha mai perso. Ha dato lezioni di stile e di civiltà, di cultura sportiva e di dignità. Sì, il popolo sannita anche adesso può tranquillamente inalberare il vessillo dell'orgoglio

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