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Beneventomania: elogio della follia di chi ama ancora
Certo, con l'Atalanta è arrivato qualche segnale di risveglio, ma i punti continuano a latitare, con la truppa di De Zerbi che non riesce proprio ad arrestare un'inesorabile discesa verso gli inferi. Nonostante ciò, i quasi 400 tifosi sanniti presenti a Bergamo hanno espresso un'incursione emotiva senza precedenti e una passione senza paragoni. Bastava guardarli durante e dopo la partita: prima, compatti, a sostenere la squadra, provando a spingerla fino all'ultimo per cancellare quel maledetto zero in classifica; poi, a risultato acquisito ed ennesima sconfitta rimediata, è subentrata l'ironia. A quel punto, sono partiti cori del tipo “e tanto già lo so che l'anno prossimo gioco di sabato” a sottolineare una retrocessione in B ormai molto probabile, oppure “e se ne va, la capolista se ne va”: il segno di chi sa ridere dei propri guai. Il segno di chi sa godersi ogni istante, ogni minuto al fianco della propria squadra.
E questo, indipendentemente dalla categoria, indipendentemente dal risultato. Il segno di un amore viscerale, di una passione che non conosce confini, ostacoli. Il segno della follia di chi, nonostante tutto, ama ancora: sono i tifosi giallorossi, gli unici a tenere ancora alto il nome di Benevento.