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Benevento, De Zerbi: 'Diabatè è un fuoriclasse. Futuro? Sto bene qui ma...'
Sugli infortunati.
“È rientrato Parigini, ora è importante gestire le forze per il tour de force che ci aspetta e quindi qualcosa dobbiamo cambiare e secondo me vale anche la pena farlo per tenere tutti dentro anche perché poi capitano che i giocatori riescono a dare il meglio, come Del Pinto contro il Verona. Sempre se lo meritano”.
De Zerbi aziendalista?
“Io sono aziendalista a mio modo, ho ripetuto più volte che Brignola non mi è stato imposto, cosi come Volpicelli. Mi sembrava giusto premiarlo e farlo esordire. Per me essere aziendalista è mettere il meglio cercando di dare il massimo. Pensare al prossimo anno è ancora presto, in queste sette partite si deve far risaltare la dignità di una squadra e di una città, dobbiamo continuare a fare cosi come abbiamo fatto con la Juve, Verona".
Sul futuro.
“Non voglio che parta il tormentone perché non è giusto per come nato il mio rapporto con il Benevento e con la città. Sono venuto con tanta voglia di farmi apprezzare, forse un po’ ci sono riuscito, in particolar modo dal punto di vista umano. E questo è stata una cosa delle più positive. Sul mio futuro ho già detto che sono stato e sto bene qui, per ripartire oggi non è il momento di fare nessuna valutazione. Una decisione che va presa con serenità, io non ho ancora alzato bandiera bianca ci sono ancora sette partite”.
Sulle scelte passate.
“Tornassi indietro rifarai la scelta di venire a Benevento al 100%, cosi come ho dichiarato alla stampa nazionale. Mi sento cresciuto tanto, anche perché ho conosciuto calciatori e dirigenti di livello alto dal punto di vista umano. Tornassi indietro nella scelte di mercato, qualcosina la farei in maniera diversa e cercherei di modificare qualche scelta che ho fatto io e qualche scelta che ha fatto la società anche se sono state scelte fatte in buona fede. Di meglio si può sempre fare, ma in quella condizione era difficile. Una mano ce l’ha data la presenza di Foggia che è un uomo di mercato”.
Su Iemmello.
“Iemmello si completa con Diabatè che in area di rigore è un fuoriclasse. E quando ti ritrovi un calciatore cosi, è obbligo dell’allenatore modellare la squadra. Iemmello con Diabatè garantiscono anche profondità. Sto pensando di ripartire da questa coppia, mi dispiace che Coda sta trovando poco spazio anche se ha fatto delle buone gare. A calcio, però, si gioca in 11 e bisogna capire che ogni tanto bisogna stare fuori".
Sulla gara contro la Juventus.
“Mi ha lasciato delle certezze che siamo cresciuto, ma anche la conferma che non siamo quelli che ho in mente. Con una preparazione diversa, avremo potuto mettere in difficoltà la Juventus. Quando la Juve veniva a pressarci abbiamo faticato per brillantezza fisica, ma anche per mancanza di coraggio”.
Ancora sul suo futuro.
"Il problema non è la categoria, ma per ripartire ci vuole forza ed entusiasmo. Tutte le componenti al posto giusto”.