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Belotti l'Higuain del Torino: nel 2016 è l'italiano più prolifico
CAMBIO DI MARCIA - Una rete in tutto il girone di andata, sette nelle quattordici gare del 2016: è questo lo score stagionale di Andrea Belotti. Sembrano le statistiche di due giocatori diversi, eppure è lo stesso “Gallo” ad aver cambiato radicalmente modo di giocare. Da quando è arrivato Immobile, l’ex Palermo non è più l’unico attaccante a pressare i difensori avversari, si trova più vicino alla porta e ha un compagno di reparto con il quale ha subito trovato un’ottima intesa. Anche a livello mentale, comunque, Belotti è diventato più consapevole nei propri mezzi, e i risultati si vedono. Oltre alla quantità di gol segnati, stupisce la qualità delle reti messe a segno: il numero 9 granata colpisce in tutti i modi, di destro, di sinistro, di testa. Da rapace d’area, come contro la Lazio in casa, o al termine di azioni personali, come accaduto alla prima gioia sotto la Mole contro il Bologna. E, nel derby, si è rivelato freddo anche dal dischetto, altro aspetto da non sottovalutare in una squadra che ha mostrato grosse lacune sui calci di rigore. Il tutto, ad appena 22 anni. Il Toro, potenzialmente, ha trovato un centravanti per le prossime dieci stagioni.
“GALLO” E “GALLINA” - Ora, e per almeno trenta giorni, Belotti non potrà contare su Immobile, fermato da un fastidio muscolare. Giocherà, molto probabilmente, in coppia con Maxi Lopez: un bel banco di prova per l’ex Palermo, così da dimostrare che non segna soltanto insieme al numero 10. I due hanno mostrato buon affiatamento nella sfida contro la Juve, e infatti la partita è cambiata proprio con l’ingresso dell’argentino. A Milano, contro l’Inter, il “Gallo” e la “Gallina”, come vengono soprannominati, proveranno a mettere paura ad Handanovic e compagni. E lo faranno per gran parte di aprile, almeno fino a metà del mese prossimo: dai loro piedi passano i gol per la salvezza. In attesa che ritorni Ciro Immobile.
Emanuele Pastorella