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Belgio, volano gli stracci tra Tedesco e Courtois: 'Ha rivelato in pubblico fatti di spogliatoio. E su Lukaku...'
Volano gli stracci nel ritiro del Belgio tra il ct Domenico Tedesco e Thibaut Courtois dopo la decisione clamorosa del portiere del Real Madrid di abbandonare il ritiro della sua nazionale - in vista del match di qualificazione all'Europeo contro l'Estonia - in polemica per l'assegnazione della fascia di capitano all'interista Lukaku in occasione dell'ultimo match pareggiato con l'Austria. Secondo quanto riferito da Het Nieuwsblad, Courtois avrebbe lasciato il ritiro della propria nazionale non presentandosi in hotel. Una decisione che ha spiazzato e non poco i componenti della delegazione dei Diavoli Rossi, in primis mister Tedesco.
BELGIO, SCOPPIA IL CASO COURTOIS
TEDESCO CHOCCATO - "Avevamo deciso insieme che Lukaku sarebbe stato capitano con l’Austria e poi con l’Estonia sarebbe toccato a Thibaut. Ma dopo la partita ha voluto improvvisamente parlarmi, dicendosi offeso e deluso. Io però ho cercato di mostrargli dall’inizio la stima che provo, per me è il miglior portiere al mondo e anche umanamente lo adoro. Sono scioccato, mi deve delle spiegazioni. Da qui a settembre avremo tempo per riparlarne", ha dichiarato il selezionatore del Belgio, costretto a gestire il primo caso bollente della sua gestione a pochi mesi dal suo insediamento in panchina. E come se non bastasse, a gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato lo stesso Courtois, che ha affidato ad lungo comunicato - diffuso in serata - le proprie senzazioni sull'accaduto.
COURTOIS ATTACCA - "Questo pomeriggio sono rimasto sorpreso nel sentire la conferenza stampa dell’allenatore, in cui ha fatto un resoconto parziale e soggettivo di una conversazione privata che abbiamo avuto dopo la partita contro l’Austria. Voglio chiarire che non è la prima o l’ultima volta che parlo con un allenatore di questioni legate ad uno spogliatoio, ma è la prima volta che qualcuno decide di raccontarlo pubblicamente. Sono profondamente deluso, ma voglio chiarire che le valutazioni del coach non si adattano alla realtà. In quella conversazione gli ho chiesto di spiegare e prendere decisioni per evitare situazioni che in passato ci hanno danneggiato cercando sempre il beneficio generale. Essere o non essere il capitano della nazionale non è né un capriccio né una decisione casuale, dovrebbe essere una sua decisione ed è quello che ho cercato di trasmettergli. Purtroppo non ho raggiunto il mio scopo. Insisto sul fatto che in nessun caso ho preteso nulla e di aver parlato con il mio compagno di squadra Romelu Lukaku per chiarire qualsiasi circostanza legata a questa situazione. Allo stesso tempo voglio chiarire che non ho avuto alcuna discussione su argomenti simili con nessun compagno di squadra, come è stato affermato. Inoltre, ieri pomeriggio mi sono sottoposto ad un controllo per un problema al ginocchio destro. L’equipe medica del mio club e della nazionale erano in contatto e hanno rivisto tutto il materiale corrispondente per prendere la decisione di lasciare il campo di allenamento", recita il messaggio del portiere del Real Madrid, destinato ad alimentare una polemica che ha colto il ritiro della nazionale belga come un fulmine a ciel sereno.
BELGIO, SCOPPIA IL CASO COURTOIS
TEDESCO CHOCCATO - "Avevamo deciso insieme che Lukaku sarebbe stato capitano con l’Austria e poi con l’Estonia sarebbe toccato a Thibaut. Ma dopo la partita ha voluto improvvisamente parlarmi, dicendosi offeso e deluso. Io però ho cercato di mostrargli dall’inizio la stima che provo, per me è il miglior portiere al mondo e anche umanamente lo adoro. Sono scioccato, mi deve delle spiegazioni. Da qui a settembre avremo tempo per riparlarne", ha dichiarato il selezionatore del Belgio, costretto a gestire il primo caso bollente della sua gestione a pochi mesi dal suo insediamento in panchina. E come se non bastasse, a gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato lo stesso Courtois, che ha affidato ad lungo comunicato - diffuso in serata - le proprie senzazioni sull'accaduto.
COURTOIS ATTACCA - "Questo pomeriggio sono rimasto sorpreso nel sentire la conferenza stampa dell’allenatore, in cui ha fatto un resoconto parziale e soggettivo di una conversazione privata che abbiamo avuto dopo la partita contro l’Austria. Voglio chiarire che non è la prima o l’ultima volta che parlo con un allenatore di questioni legate ad uno spogliatoio, ma è la prima volta che qualcuno decide di raccontarlo pubblicamente. Sono profondamente deluso, ma voglio chiarire che le valutazioni del coach non si adattano alla realtà. In quella conversazione gli ho chiesto di spiegare e prendere decisioni per evitare situazioni che in passato ci hanno danneggiato cercando sempre il beneficio generale. Essere o non essere il capitano della nazionale non è né un capriccio né una decisione casuale, dovrebbe essere una sua decisione ed è quello che ho cercato di trasmettergli. Purtroppo non ho raggiunto il mio scopo. Insisto sul fatto che in nessun caso ho preteso nulla e di aver parlato con il mio compagno di squadra Romelu Lukaku per chiarire qualsiasi circostanza legata a questa situazione. Allo stesso tempo voglio chiarire che non ho avuto alcuna discussione su argomenti simili con nessun compagno di squadra, come è stato affermato. Inoltre, ieri pomeriggio mi sono sottoposto ad un controllo per un problema al ginocchio destro. L’equipe medica del mio club e della nazionale erano in contatto e hanno rivisto tutto il materiale corrispondente per prendere la decisione di lasciare il campo di allenamento", recita il messaggio del portiere del Real Madrid, destinato ad alimentare una polemica che ha colto il ritiro della nazionale belga come un fulmine a ciel sereno.