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    Bayern Monaco-Real Madrid, le pagelle di CM: Kim un disastro, Musiala funambolico. Bellingham desaparecido

    Bayern Monaco-Real Madrid, le pagelle di CM: Kim un disastro, Musiala funambolico. Bellingham desaparecido

    • Gabriele Stragapede
    Bayern Monaco-Real Madrid 2-2


    BAYERN MONACO


    Neuer 6,5: non può nulla sul vantaggio di Vinicius, si supera nel secondo tempo sul destro a giro di Kroos. Non è da meno, ancora, sul brasiliano, coprendo un’area immensa di porta

    Kimmich 6: una partita un po’ in ombra per il tedesco, poco partecipe alle dinamiche di gioco della squadra di Tuchel

    Dier 6: complice – e altrettanto colpevole – della voragine lasciata sulla rete di Vinicius. Sfiora la rete nella ripresa, ma Lunin gli nega questa gioia

    Kim 4,5: l’ex Napoli viene completamente bucato sul gol dell’esterno brasiliano dei Blancos. E’ un’annata complessa la sua e si vede. Prova a giocare di fisico monitorando la retroguardia bavarese, ma l’errore di posizione pesa troppo sul risultato. Vinicius lo salta spesso e volentieri. Giusto per non farsi mancare nulla, procura il rigore del pareggio del Real

    Mazraoui 5,5: non si vede mai in proiezione offensiva, in fase difensiva si lascia scappare Bellingham e si fa ammonire ingenuamente. Tra le poche note dolenti della serata dell’Allianz

    Laimer 7: da marcare Odegaard a raddoppiare Vinicius, il passo è breve. Geometrico, preciso nei contrasti, peccato che la sua difesa non sia dello stesso avviso. Nella ripresa, è l’autore dell’assist a Sané. Fastidioso – passi il termine – per tutti gli avversari, non lascia un centimetro nemmeno a Bellingham

    Goretzka 5,5: si vede poco durante il corso di tutta la prima frazione ed esce durante l’intervallo (dal 46’ Guerreiro 6: attento e preciso, restituisce vigore alla mediana)

    Sané 7: passano 40 secondi e si mangia un’occasione che poteva svoltare la partita. Nei primi 10 minuti è il più pimpante dei suoi, prima di spegnersi dopo il vantaggio dei Blancos. Ma ai campioni basta un lampo per accendersi: pareggia con una fucilata di mancino sul palo di Lunin (dall’87’ Davies sv)

    Muller 6,5: sembra non esserci, ma il suo filtro sulla trequarti è determinante per le giocate offensive dei bavaresi. Sua l’invenzione per Musiala, appena prima del rigore (dall’81’ Gnabry sv)

    Musiala 7: ci si aspettava tanto, in questa sfida, dal giovane talento classe 2003. E’ il più pericoloso dei suoi sulla trequarti, spazia, si muove, s’inserisce, dribbla, accelera, tenta la giocata e lascia il segno guadagnandosi il calcio di rigore trasformato poi da Kane. Cresce minuto dopo minuto ed è uno spettacolo vederlo sgasare

    Kane 7: ha un paio di buoni occasioni nella prima parte della prima frazione – tra cui una conclusione da centrocampo – prima di freddare Lunin dal dischetto. L’uragano ha fame del suo primo titolo


    All. Tuchel 6,5: la sua formazione crea, ma non riesce trasformare come desidera. Nell’intervallo, il suo discorso negli spogliatoi ha effetto: rimane l’amaro in bocca per non aver trovato la vittoria


    REAL MADRID


    Lunin 6: pronti, via e il portiere ucraino – come spesso in questa Champions - è subito decisivo, chiudendo la porta a un tocco ravvicinato di Sané. Attento e reattivo su Kane in un paio di occasioni, molto meno sulla rete di Sané dove si fa beffare sul suo palo

    Vazquez 5,5: non è al livello della prestazione del Clasico e si vede. Ingenuo e netto l’intervento falloso che regala il rigore ai tedeschi

    Rüdiger 5,5: ma non doveva bullizzare gli avversari? Oggi Antonio non morde le caviglie degli attaccanti del Bayern come avrebbe dovuto, seppur la sua prestazione cresca lievemente nel finale

    Nacho 6: attento e pulito in copertura, mezzo punto in più del suo compagno di reparto (dal 65’ Camavinga 6: non esprime il suo classico dinamismo, ma gioca semplice e non si lascia sorprendere una volta buttato nella mischia)

    Mendy 5,5: non una bella serata per il laterale di Ancelotti. Avere come cliente Sané sulla propria fascia non è mai un compito semplice da affrontare. Meno propositivo rispetto al solito in fase offensiva

    Valverde 5,5: non è il solito Pajarito. Poca sostanza, pochi inserimenti, tanta – forse troppa – attenzione alla sua posizione sulla mediana.

    Tchouameni 5,5: troppo poco in fase di costruzione, viene abbassato in difesa nel secondo tempo dopo il vantaggio Bayern

    Kroos 7: il calcio si è messo l’abito da sera, quello da gran galà. Ogni tocco del tedesco è magia. Lascia sfogare la sua ex squadra, poi si inventa un passaggio filtrante senza senso per mandare in porta Vinicius. Sulla mediana diventa ingiocabile con il passare dei minuti. Chiude il primo tempo con il 100% di contrasti e duelli vinti, più il 98% di passaggi effettuati riusciti. Unica pecca? Si fa ammonire (dal 76’ Modric 6: attento in fase difensiva)

    Rodrygo 6: nel primo tempo è spettatore non pagante del match, si accende con un paio di giocate nella ripresa, tra cui il calcio di rigore guadagnato su Kim. Ci si aspetta di più dal nazionale verdeoro, ma se il Real è ancora in vita, il merito è anche suo (dall’87’ Joselu sv)

    Bellingham 5: poco servito, ingabbiato tra trequarti e attacco in questo ibrido ruolo tra 10 e 9. Da quello che definiscono il giocatore più forte al mondo ci si aspetta molto di più, perde nettamente la sfida con il suo ex compagno nelle giovanili inglesi Musiala. Prestazione deludente (dal 76’ Brahim Diaz 6: qualche sprazzo di buon calcio)

    Vinicius Jr. 7: impalpabile per i primi 25 minuti, ma mai lasciare spazio alla sua velocità. Inserimento bruciante per l’1-0 - su assist magico di Kroos -, rimane il più pericoloso dei suoi. Ogni volta che ha il pallone tra i piedi, sembra che una scintilla possa accendersi. Glaciale dal dischetto per il pari


    All. Ancelotti 6,5: è la sua competizione, c’è poco da fare. Re Carlo non muore mai. Sembra sempre sull’orlo di non trovare la chiave di volta del match, ma il suo Real è disegnato a sua immagine e somiglianza. Preciso, letale e con un sopracciglio all’insù solo quando serve. Si gioca l’ennesima finale della sua carriera al ritorno

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