Bari non ci sta: 'Siete solo dei figli di p...'. L'incubo Serie C si avvicina: numeri impietosi e calendario impossibile
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NUMERI IMPIETOSI - La stagione del Bari è senz’altro tragica sotto ogni punto di vista. E pensare che, nelle idee della proprietà, questa formazione, rimaneggiata dal mercato estivo, doveva puntare alla promozione diretta in Serie A. Il destino (e i risultati) invece, stanno ipotizzando l’amarezza, sempre più concreta, di una clamorosa retrocessione. Tutto frutto di una squadra che, alla trasferta di Cosenza, ha messo in fila 36 punti, grazie a 13 sconfitte, 15 pareggi e sole 7 vittorie (solo il Lecco già retrocesso ha vinto meno). Ben 47 i gol subiti (sestultima peggiore difesa della Serie B) e solo 34 quelli segnati (terzo peggior attacco).
BARI, CHE METAMORFOSI: DAL SOGNO A ALL’INCUBO C IN UNA STAGIONE
TROPPI CAMBI IN PANCHINA - I risultati sono impietosi, data anche una situazione in panchina che testimonia un percorso tortuoso. Dall'inizio del campionato, infatti, sono cambiati addirittura 4 allenatori: all'esonerato Michele Mignani (fautore dell’arrivo alla finale playoff dello scorso anno) è subentrato Pasquale Marino, sostituito poi da Beppe Iachini, esonerato a sua volta per fare spazio a Federico Giampaolo, ex tecnico dell’Under 19 e della Primavera pugliese e traghettatore in quest'ultima parte di stagione. Inutili i tentativi della proprietà De Laurentiis - che ha sbagliato l'impossibile in quest'annata, dalla comunicazione, al mercato agli esoneri - di dare uno scossone alla squadra, che l'anno prossimo rischia di ripartire dalla Serie C.
A RISCHIO RETROCESSIONE - Con tre giornate ancora da giocare, il Bari è al 18esimo posto con 36 punti, a -1 dalla triade a 37 composta da Spezia, Bari e Ascoli. Se finisse così il campionato, il Bari sarebbe aritmeticamente in Serie C. Il rischio è alto, dato che i Galletti non vincono dal 17 febbraio scorso, dall'1-0 alla Feralpisalò marcato Sibilli.
CALENDARIO QUASI IMPOSSIBILE - La Serie C è un rischio concreto, dato che il calendario non promette nulla di buono. Dopo la trasferta persa a Cosenza, c’è il Parma al San Nicola (emiliani che sono primi in classifica e cercano i punti decisivi per la promozione diretta A, che può arrivare anche già nella prossima giornata), quindi il Cittadella al Tombolato e il match finale in casa contro il Brescia. Poi la parola fine su una stagione da dimenticare. L'esito è ancora sconosciuto: salvezza, playout e retrocessione, in tre settimane il Bari si gioca il futuro. Ma la Serie C sarebbe un fallimento totale, difficile da digerire per la piazza.
CONTESTAZIONE - A fine gara, dopo il 4-1 subito sul campo della diretta concorrente Cosenza, i quasi 2.000 tifosi giunti in Calabria hanno cantato il coro “Siete solo dei figli di p*****a” alla squadra, prima che facesse rientro negli spogliatoi, come riportato da PianetaBari.
UN SOLO OBIETTIVO - Il presente, in ogni caso, risponde a un obiettivo primario: mantenimento della categoria. Le contestazioni dei tifosi sono state plurime, il tempo e la pazienza a Bari sono terminati. Uscire dalla crisi per ritrovare la speranza di un futuro che possa tornare glorioso per una piazza che, per storia e affluenza di pubblico allo stadio, merita la massima categoria. I tifosi hanno già da tempo sfidato apertamente la proprietà, ora spetta a De Laurentiis cogliere il guanto di sfida. Meno chiacchiere per sviare dai reali problemi di Bari, più fatti. A De Laurentiis dimostrare l’amore da sempre giurato verso la piazza pugliese.