Masiello arrestato:| Bari, la città insorge
E adesso la rabbia monta davvero. L'arresto di Andrea Masiello è la classica goccia che traboccare il vaso. I tifosi del Bari ora pretendono giustizia. Dalla strada al web non si parla d'altro: l'ex idolo in manette, il derby venduto, persino la possibilità che il tifo organizzato abbia spinto i calciatori biancorossi a perdere le partite dello scorso anno onde agevolare i guadagni degli scommettitori. 'Toglietegli tutto' è la sanzione chiesta per il 'traditore' Masiello. 'Gente che si vende pur guadagnando cifre incredibili dovrebbe essere condannata a vivere con pochi euro al mese: solo agendo sulle tasche dei calciatori si otterrà una vera pulizia del sistema', si legge sui forum dei principali siti frequentati dai supporter baresi. Che, peraltro, si augurano una nuova era dello stesso tifo, qualora fosse confermata l'implicazione di alcuni esponenti degli Ultras nei tentativi di combine. Quasi mancano le parole quando si apprende della confessione del difensore viareggino sull'autorete nel derby con il Lecce: 'Sei la più grande vergogna della storia del Bari', uno dei commenti più leggeri.
Nel frattempo, proliferano le adesioni alle iniziative per ottenere, quando saranno istruiti i processi, il risarcimento dei danni subiti. A tal proposito, l'Associazione Maglia Biancorossa, composta dagli ex giocatori del Bari, sposterà a sabato prossimo il deposito presso la Procura di Bari di una denuncia-querela nei confronti di Antonio Bellavista (per affermazioni diffamatorie rilasciate durante recente intervista) annunciando che l'atto sarà probabilmente integrato alla luce degli ultimi sviluppi dell'inchiesta. 'Sono profondamente addolorato', dichiara Domenico Di Paola, amministratore unico di Aeroporti di Puglia. 'Mi chiedo come sia possibile che gente lautamente retribuita cada in simili vicende. Mi auguro che la giustizia ordinaria e sportiva restituiscano dignità al calcio'. 'Ciò che sta accadendo è vergognoso', aggiunge Corrado Petrocelli, magnifico rettore dell'Università degli Studi di Bari. 'Ho cercato di trasmettere ai miei figli la mia passione per il Bari, mai immaginando che stessimo assistendo ad una truffa. Spero almeno che sia escluso il coinvolgimento dei tifosi nelle combine: sarebbe la morte dei valori dello sport'.
L'attenzione generale è anche rivolta alle conseguenze che si abbatteranno sul club biancorosso per la condotta fraudolenta dei suoi tesserati. 'Gli ultimi arresti confermano una volta in più l'ipotesi di truffa ai danni del Bari', dichiara il dg Claudio Garzelli. 'Noi siamo parte lesa e corriamo il rischio di essere danneggiati anche dalle sanzioni per la responsabilità oggettiva. Nell'ultimo convegno Uefa, tuttavia, il presidente, Michel Platini, ha sottolineato come la truffa subita possa essere valutata come esimente per l'applicazione delle pene, perciò guardiamo con speranza l'evolversi dei procedimenti'. Il dirigente livornese ribadisce l'impossibilità di accertare i comportamenti di Andrea Masiello. 'Al di là - dice Garzelli - di alcune tensioni inevitabili per la disperata situazione di classifica, non abbiamo mai avuto modo di sospettare di nessuno. La società meritava la massima professionalità dei suoi tesserati avendo tenuto fede ad ogni impegno: fino a maggio 2011 sono state ottemperate tutte le obbligazioni inerenti a stipendi e premi'. Dagli atti, tuttavia, emergerebbe che il capitano, Gillet, avesse informato il ds Angelozzi delle minacce dei tifosi per perdere le gare. 'Gillet mi parlò di pressioni, non di minacce. Io gli risposi che la squadra doveva tapparsi le orecchie e giocare le partite', commenta il dirigente siciliano.
(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)