Bari:| Il suicidio perfetto
Non c'è un modo peggiore di perdere. Il Bari per certi versi non l'ha scelto. Ma alla fine gli è crollato addosso. Sui titoli di coda, quando ormai l'urlo assordante di Marassi sembrava aver perso d'intensità. Una sconfitta, mille recriminazioni, contro una squadra ridotta in dieci dal 6' della ripresa per l'espulsione di Moretti. La realtà, però, è anche un'altra. L'ultima mezzora di ieri a Marassi non è piaciuta nemmeno un po'. Perchè con un uomo in più e l'inerzia della partita dalla propria parte al Bari è lecito chiedere di più.
E' mancata la mentalità giusta, la squadra si è abbassata troppo scegliendo il contropiede come unica forma di sopravvivenza. Non un atteggiamento da Bari, insomma. La sconfitta non è un dramma. Con il Bari che ancora una volta ha dimostrato di poter fare calcio a casa di qualsiasi avversario. Però la rabbia resta. Per i soliti errori sotto porta, per quel cinismo che proprio non vuol saperne di entrare nel dna biancorosso. Queste sono le classiche partite in grado di darti una spinta in più. Quelle che ti aiutano a diventare grande, a fortificare le tue conoscenze, a scoprire i tuoi limiti. Invece la sconfitta cancella quasi tutto. Col più classico dei colpi di spugna.
(Gazzetta del Mezzogiorno - Edizione Puglia)