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Barella simbolo dell'Inter: meno braccia alzate e più corsa, così è tornato leader
SIMBOLO DELL'INTER - Per capire il momento dell'Inter, spesso basta osservare l'ex Cagliari. Quando Barella passa più tempo con le braccia alzate inveendo contro i compagni di squadra piuttosto che a correre in mezzo al campo, è il segnale di un Inter nervosa e poco lucida. Ieri non è successo, così come nelle ultime partite. Vero è che anche nei momenti più complicati come a inizio stagione, in cui lo stesso giocatore era entrato nel giro delle critiche, le giocate estemporanee non erano mai mancate. Basti pensare all'assist decisivo per il gol di Brozovic contro il Torino o al gol su punizione nella disfatta di Udine.
ORA C'E DI PIU - Giocate estemporanee appunto, prodotte dalla qualità individuale del giocatore a cui però dalla vittoria contro il Barcellona a San Siro - gara della svolta per Simone Inzaghi - Barella ha aggiunto ciò che da lui squadra, dirigenza e tifosi si aspettano. Ovvero il carisma da leader e una maggiore continuità nei 90 minuti. "Dico che è un campione, un nazionale. Quando si è messo a correre, lottare, è uscita tutta la sua qualità", così Stankovic ha commentato la prestazione di colui che ha ispirato da bambino. Parole che si aggiungo all'asse ritrovato con Bastoni, oltre a ieri, autore dell'assist che aveva permesso a Barella di segnare anche al Camp Nou. E allora, non c'è miglior modo per prepararsi al super match con il Bayern Monaco ma soprattutto a quello con la Juve, ricordando la rete del 2-0 nell'anno dello scudetto con Conte. Quando così come ieri, l'asse Bastoni-Barella aveva funzionato alla grande.