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    Barella simbolo dell'Inter: meno braccia alzate e più corsa, così è tornato leader

    Barella simbolo dell'Inter: meno braccia alzate e più corsa, così è tornato leader

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    Se l'Inter è riuscita a fare a meno di Marcelo Brozovic, oltre alla duttilità di Calhanoglu, all'esperienza e personalità di Mkhitaryan, lo deve anche al vero trascinato del centrocampo nerazzurro, ovvero Nicolò Barella. Un altro gol contro la Sampdoria, il sesto stagionale, ovvero più di quanti fatti in tutta la stagione 2021/2022, e il terzo consecutivo in campionato. Una rete bella, per il perfetto lancio di Bastoni, il controllo del classe 1997 e la conclusione imparabile ma non solo. Ancora più bella perché realizzata davanti a Dejan Stankovic, l'idolo di tanti tifosi interisti tra cui Barella, che cuore nerazzurro lo è sempre stato e come tanti altri ragazzini della sua stessa fede, aveva il poster del serbo in cameretta.

    SIMBOLO DELL'INTER - Per capire il momento dell'Inter, spesso basta osservare l'ex Cagliari. Quando Barella passa più tempo con le braccia alzate inveendo contro i compagni di squadra piuttosto che a correre in mezzo al campo, è il segnale di un Inter nervosa e poco lucida. Ieri non è successo, così come nelle ultime partite. Vero è che anche nei momenti più complicati come a inizio stagione, in cui lo stesso giocatore era entrato nel giro delle critiche, le giocate estemporanee non erano mai mancate. Basti pensare all'assist decisivo per il gol di Brozovic contro il Torino o al gol su punizione nella disfatta di Udine. 

    ORA C'E DI PIU - Giocate estemporanee appunto, prodotte dalla qualità individuale del giocatore a cui però dalla vittoria contro il Barcellona a San Siro - gara della svolta per Simone Inzaghi - Barella ha aggiunto ciò che da lui squadra, dirigenza e tifosi si aspettano. Ovvero il carisma da leader e una maggiore continuità nei 90 minuti. "Dico che è un campione, un nazionale. Quando si è messo a correre, lottare, è uscita tutta la sua qualità", così Stankovic ha commentato la prestazione di colui che ha ispirato da bambino. Parole che si aggiungo all'asse ritrovato con Bastoni, oltre a ieri, autore dell'assist che aveva permesso a Barella di segnare anche al Camp Nou. E allora, non c'è miglior modo per prepararsi al super match con il Bayern Monaco ma soprattutto a quello con la Juve, ricordando la rete del 2-0 nell'anno dello scudetto con Conte. Quando così come ieri, l'asse Bastoni-Barella aveva funzionato alla grande.

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