In Inghilterra i colleghi dei tabloid distinguono tra il back of book (cioe' lo sport) e il front of book (le notizie - o presunte tali - che interessano al pubblico generalista). Il gossip che fa infuriare il mondo del calcio - giocatori che tradiscono mogli e compagni, notti brave ad annegare nell'alcool, macchine sfasciate - è quasi esclusivamente dominio del front of book.  Un po' perchè ai giornalisti sportivi (e, probabilmente, ai tifosi veri) queste storie non interessano, un po' perchè nell'immagnario del pubbico extracalcistico serve a rafforzare l'idea del calciatore celebrità ossessionato da soldi, sesso e festini.

In Italia non si fanno di queste distinzioni e così il flusso di notizie segue un arco ben noto. Il tabloid spara la sua storiella (vera o falsa che sia), le agenzie la riprendono e i nostri media le riportano fedelmente. Così succede che notizie a cui nessun giornale britannico di prestigio darebbe il benchè minimo peso finiscono sui nostri quotidiani più illustri.

Vittima piè ricorrente è il nostro Mario Balotelli. Un po' perchè a volte se le va a cercare (e, a volte, le Balotellate sono pure vere).  E un po' perchè anche se si tratta di balle mega-galattiche, trattandosi di Balotelli sono pur sempre plausibili.

E' stato così per il barbone fuori dal casinò a cui avrebbe regalato un fascione di banconote ed è stato così per la storia della burla dei compagni che gli avrebbero rimpeito la Maserati di pesce marcio. Tutto falso.
L'ultima vicenda per ordine di tempo è quella del Balotelli spendaccione, il quale - relegato in albergo per colpa sua (ahimè, i "botti" che gli hanno sfasciato il bagno) - ha speso la bellezza di 65mila euro per stare 8 settimane nella "suite presidenziale" dell'Hilton di Deansgate, a Manchester.

"Vergogna! Non si buttano via così i soldi in un periodo di crisi!" bacchetta il Daily Mail, fonte dello "scoop" (naturalmente si tratta del "front of book": in alcuni giornali i giornalisti sportivi sono più seri dei colleghi "veri"). A nessuno è capitato di riflettere su un paio di cose. Primo, nelle otto settimane che Balotelli è rimasto all'Hilton, ha guadagnato circa 1 milione e 400mila euro. E che quindi, per l'alloggio ha speso circa il 4 per cento del suo stipendio. Cosa del tutto normalissima: calcolate un po' quanto pagate mensilmente di mutuo o di affitto in rapporto alla busta paga.
Secondo, non è che Balotelli ha preso quei 65mila Euro e li ha bruciati. Li ha dati all'albergo. Il quale una parte li ha usati per pagare il personale. Una parte li ha usati per pagare le tasse. Una parte li ha usati per pagare i fornitori. In altre parole, sono soldi che circolano nell'economia di Manchester.Se Balotelli li avesse nascosti sotto il materasso (o in un paradiso fiscale) nessuno, a Manchester, ne avrebbe tratto beneficio.

Terzo, è paradossale che il fatto che Balotelli abiti in una villa da 3,5 milioni di Euro e paghi più di 30mila Euro al mese d'affitto non dia fastidio a nessuno ma se poi la stessa cifra la paga per alloggiare in un'albergo allora è uno scandalo.

Quarto, chi l'ha detto che Balotelli ha speso 65mila Euro in 8 settimane? Nessuno. Infatti, quasi sicuramente non è vero. Il Daily Mail ha fatto il calcolo basandosi sul prezzo di listino della suite di Balotelli all'Hilton (cioè 932 sterline, quasi 1100 Euro).  Ma in realtà il prezzo di listino non lo paga quasi nessuno. Soprattutto quando il datore di lavoro (il City) è convenzionato con l'albergo. E soprattutto quando vi si soggiorna a lungo: gli alberghi offrono quasi sempre sconti. Specie adesso che c'è la crisi.

Venerdì infatti chi scrive ha chiamato l'Hilton di Deansgate e ha chiesto quanto costerebbe la suite presidenziale per 8 settimane a partire dal 1 gennaio."Per quel periodo possiamo farle una tariffa di 550 sterline a notte" hanno risposto. Ovvero poco piu' di 600 Euro. Che, per otto settimane, fanno circa 35mila Euro. Tanti soldi, è vero. Ma davvero pensiamo che sono tanti i calciatori miliardari che spendono meno di 17500 Euro al mese per l'alloggio?

E allora lo scandalo dov'è? E poi c'e' chi si chiede perchè alcuni calciatori ce l'hanno con i giornali (e, in Inghilterra, con il front of book dei tabloid in particolare).

GABRIELE MARCOTTI

Inviato di calcio internazionale per il Times e corrispondente da Londra del Corriere dello Sport-Stadio. Collabora con varie testate internazionali tra cui La Stampa, il Glasgow Sunday Herald, Sports Illustrated, Titan Sports e il Melbourne Age.  E' opinionista per i network televisivi ESPN e ITV.  Ha scritto "The Italian Job" assieme a Gianluca Viallli, l'autobiografia di Paolo Di Canio e la biografia di Fabio Capello. Ma, soprattutto, è di Cusano Milanino, il paese del Trap.