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Balotelli, aveva ragione Mihajlovic
RITMI BASSI - "Lui dice di avere 60 minuti nelle gambe, per come gioca lui posso farcela anche io. Per quello che chiedo io ha al massimo mezz'ora". Parole che sanno di profezia quelle di Mihajlovic, i pochi minuti contro la Fiorentina avevano illuso che la condizione fosse migliore, lo stralcio di partita contro l'Empoli ha riportato tutti alla realtà: Balotelli non è in condizione, era prevedibile dopo il lungo stop per la pubalgia ma forse anche il tecnico serbo sperava che l'attaccante fosse leggermente meno indietro come preparazione. Ritmi bassi, nessuno strappo degno di nota e tanti tocchi leziosi: Balo non gioca mai semplice, predilige la giocata complessa e stilisticamente elegante fallendola però quasi tutte le volte. A questo si aggiunge il nervosismo che sopraggiunge naturalmente quando ci si accorge che la prestazione non è all'altezza: Balotelli voleva spaccare il mondo, ma non è riuscito a incanalare questa energia in un prodotto positivo.
SERVE SUPERMARIO - Se Mihajlovic aveva intuito la reale autonomia di Balotelli, sorge spontanea qualche perplessità sulla scelta di schierare prima lui di Boateng, perplessità puntalmente fugate al termine del match: Sinisa ha spiegato di voler recuperare Mario nel più breve tempo possibile e questo è possibile solo dandogli un minutaggio sempre crescente. Il desiderio del tecnico non è casuale, ma nasce dagli evidenti segnali di stanchezza mostrati da Niang contro la Fiorentina, dove è stato chiamato a un grande lavoro di sacrificio, e oggi al Castellani. Il Milan ha bisogno di ritrovare il miglior Balotelli e lui stesso ne ha bisogno: Niang è in difficoltà, ma la concorrenza di Boateng e del rientrante Luiz Adriano è forte e serrata. Balo ha bisogno di trovare spazio in vista di giugno, c'è da conquistare un biglietto per Euro2016 e convincere i rossoneri a strapparlo al Liverpool a fine stagione nonostante non sia stata inserita alcuna clausola per il riscatto al termine del prestito. Mario ha bisogno di tornare l'attaccante di decidere da solo le partite con giocate estemporanee e al contempo deve anche a mettersi al servizio dei compagni in maniera tatticamente intelligente, perchè come dice Mihajlovic il talento è nulla senza la disciplina: Mario deve riuscire a fare il salto di qualità definitivo, deve riuscire a diventare Super e consacrarsi come campione per non rischiare di essere un eterno incompiuto come tanti lo hanno già definito.
Twitter: @Albri_Fede90