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Bacca: 'Milan, non mi vedo due anni senza Europa. Derby? Conta vincere'
VIGILIA DI DERBY - Domani sarà il secondo derby ufficiale per Bacca. Il primo finì 1-0 per l'Inter grazie al gol di Guarin: "Sono contento per la condizione del Milan che nell’ultimo periodo ha ottenuto buoni risultati. Adesso c’è il clasico (detto così, alla spagnola, ndr) con l’Inter. Abbiamo perso all’andata, ma i derby sono come le finali: si devono solo vincere. Sento dire che l’Inter non stia bene adesso, che non sia in grandi condizioni. Può anche essere, ma queste sono partite uniche che escono dalle classiche logiche delle partite di campionato. E per conquistare i tre punti ci vuole soprattutto una mentalità vincente. Servono responsabilità, voglia, lavoro, concentrazione".
SULLA SERIE A - "E’ ancora più competitiva di quanto pensassi. La serie A è davvero un campionato di ottimo livello. In Spagna si sa dall’inizio chi lotterà per il titolo e probabilmente lo vincerà, qui no. Cosa mi sorprende? La qualità di alcuni giocatori che magari sono meno noti perché non fanno parte delle solite grandi squadre. In Serie A non c’è solo tattica, ma anche molta tecnica. Cosa ci manca per lottare per il vertice? I risultati. Un po’ di fortuna. Un po’ di allegria. E la consapevolezza di essere forti. Ci crediamo troppo poco".
L'IMPORTANZA DELL'EUROPA - Vincitore di due Europa League con il Siviglia, quest'anno Bacca, scegliendo il Milan, ha rinunciato alla Champions League: "Mi è mancata tanto l'Europa. Io avrei potuto giocare la Champions col Siviglia. Ma il Milan ha un grande progetto. E lavoriamo con la mentalità giusta ogni giorno. Un'altra stagione senza coppe europee? No, no... Io non mi vedo proprio il prossimo anno senza Europa. E per questo io e il Milan stiamo lavorando tantissimo. Dobbiamo qualificarci assolutamente per le coppe".
POCHI PALLONI - Poi, due parole sui pochi palloni giocabili che riceve: "Difficile, per una punta, giocare con il contropiede. Sarebbe meglio avere sei o sette occasioni a partita, ma il calcio è anche questo. Io mi adatto con piacere alla esigenze della mia squadra. Ho imparato che gli attaccanti devono essere i primi difensori. Se ho parlato con Mihajlovic per i pochi palloni che mi arrivano? Sì, ne abbiamo parlato. Adesso va un po’ meglio, ma a inizio stagione era davvero dura: avevo solo uno o due palloni per cercare il tiro in ogni partita. Abbiamo trovato qualche soluzione allenandoci a Milanello. Da quando siamo passati al 4-4-2 o al 4-4-1-1 la situazione è migliorata".