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    Ausilio: 'Soriano a giugno, seguiamo Banega e Lavezzi. Kondogbia...'

    Ausilio: 'Soriano a giugno, seguiamo Banega e Lavezzi. Kondogbia...'

    Al posto di Roberto Mancini squalificato, nella conferenza stampa pre-match ad Appiano Gentile si è presentato il direttore sportivo dell'Inter Piero Ausilio, alla vigilia di una gara di Serie A particolarmente importante contro il Chievo Verona.

    SUGLI ARBITRI - "Non ci sentiamo delle vittime, ci siamo limitati a esternare ciò che c'era da dire. Alcune sensazioni c'erano e le abbiamo manifestate, questo sì. Non pensiamo che gli ultimi risultati siano colpa degli arbitri, anche noi abbiamo delle responsabilità. Sarebbe riduttivo attaccarci ai direttori di gara, ma basta parlare di questo. Vogliamo ripartire già da domani contro il Chievo".

    SU MANCINI VIA - "Ci fa sorridere questa cosa, in Italia si parla tanto. Lui è contento con noi e noi siamo felici di lui, siamo tutti estremamente soddisfatti".

    SUGLI OBIETTIVI DI MERCATO - "Voglio essere sincero. Quello che abbiamo fatto è stato ovviamente concordato da tutti. Sia sportivamente parlando che a livello economico. Ci sono tanti giocatori di qualità che possono fare la differenza, ma non sempre sono raggiungibili. Abbiamo preso uomini bravi e che si potevano acquistare. Tante volte abbiamo dovuto precisare delle cose inerenti al Financial Fair Play, regole che dobbiamo assolutamente rispettare. Qualora queste venissero a mancare ci sarebbe da soffrire, soprattutto per i tifosi, ma sono convinto che la squadra costruita era e rimane ottima. I giocatori arrivati sono forti, presi da grandi squadre facendo un lavoro super. Siamo tutti contenti, anche se adesso è un momento un po' così. Mancini è lo stesso allenatore che ha creato l'Inter vincente di qualche anno fa, serve a tempo anche a lui. I risultati arriveranno".

    SULLA GARA DI DOMANI - "Conta solo vincere, mi accontenterei di vincere anche per 1-0. Contano solamente i tre punti".

    SUI TITOLARI - "Dico solo Icardi".

    SUL PERIODO DI CRISI - "Non può esistere una squadra che può correre per tutta la stagione, e parlo anche dei gruppi migliori. Inter compresa, una squadra rinnovata con tanti uomini provenienti da altre società. Sapevamo che sarebbe arrivato un momento difficile, ma l'Inter ha sempre lottato nonostante la sfortuna. A volte ci sono periodi sfortunati più lunghi e gli episodi si racchiudono nello stesso momento. Siamo comunque vivi, non abbiamo ancora deciso il nostro destino, ci sono tante partite davanti e sappiamo come superare queste difficoltà. Siamo uniti e non ci interessa quanto arriva da fuori, dobbiamo essere più forti delle critiche".

    SU PERISIC E KONDOGBIA - "Hanno fatto bene finora, ma possono fare meglio. Io non voglio dare peso al prezzo del cartellino, ed è giusto dare tempo a loro. Soprattutto a Kondogbia, ha bisogno di conoscere tutto: compagni, stampa, Paese e tutto il resto. A volte i media sono più attenti a lui rispetto ad altri, non bisogna sempre pensare al suo prezzo".

    SUL PREZZO DEL FRANCESE - "Non saprei, è solamente un ragazzo. Deve ancora crescere e ha bisogno di essere seguito con tanti consigli. Lui è serio, un ottimo professionista e un grande talento. Le chiacchiere saranno presto dimenticate".

    SUL FAIR PLAY FINANZIARIO - "In società ci sono persone che sono in contatto con la UEFA. So di aver rispettato tutto quanto era stato chiesto, quindi sono tranquillo. Abbiamo rispettato le regole costruendo un'ottima squadra".

    SUL CASO ALVAREZ - "Non conosco i tempi, conosco solo il contratto che è molto semplice. Non vedersi riconosciuti certi diritti mi porta a essere sorpreso. Prima o poi ci saranno riconosciuti i nostri diritti".

    SUL MANCATO ARRIVO DI UN CENTROCAMPISTA - "Potevamo prendere solo un giocatore. All'inizio avremmo voluto prendere un centrocampista, ma non era quel profilo di qualità che in tanti hanno pensato. Nel calcio si può giocare in tanti modi, quindi abbiamo valutato tutto con il mister e abbiamo ritenuto opportuno prendere qualcosa per l'attacco. Eder è diverso dai giocatori che ci sono in rosa, il nostro reparto è tra i migliori e i nostri attaccanti sono tutti differenti per caratteristiche. L'ex Sampdoria ha competato il reparto, non potevamo fare un centrocampista, quindi abbiamo tolto dal mercato Gnoukouri. L'anno scorso ha fatto bene ed è una risorsa per noi, Mancini lo stima e pensiamo che insieme a lui la mediana sia completa. Non c'era il regista? Può essere. Per costi e qualità non abbiamo individuato alcun interprete che potesse fare al caso nostro".

    SUGLI SVINCOLATI - "No, la nostra rosa è a posto così".

    SU MANCINI NERVOSO - "Bisogna fare delle distinzioni, poi dovrebbe rispondere il mister. Non lo trovo nervoso, ho pranzato più con lui che con la mia famiglia. Lo trovo molto tranquillo, solo alcune cose lo fanno arrabbiare. L'espulsione contro il Milan non è comprensibile, è normale un po' di arrabbiatura in questi casi. Ma non c'è alcun caso, bisogna analizzare solo del momento e dell'episodio. Le partite bisogna vederle bene, e dico che nel primo tempo abbiamo fatto più del Milan. Nel secondo tempo, invece, fino al rigore l'Inter c'era. Mancava un cartellino rosso, abbiamo sbagliato il rigore ed è normale che la gara sia cambiata. Sono convinto che, in superiorità numerica, la partita sarebbe stata differente".

    SUI TERZINI - "Le cose che sono venute fuori ultimamente non sono vere. Per qualche giorno ci prenderemo una pausa sul mercato per concentrarci sul campionato. Stiamo progettando il futuro e abbiamo già delle idee".

    SU BANEGA - "Sappiamo che è in scadenza di contratto, lo stiamo seguendo ma ad oggi non c'è nulla di più. Clausola? Non conosco questa clausola".

    SU LAVEZZI - "Quelli in scadenza sono occasioni vantaggiose, non mi risulta abbia preso ancora una decisione per l'anno prossimo. Non si può discutere un giocatore come lui, lo stiamo valutando".

    SULLA GESTIONE DEI CALCIATORI - "Le scelte sono di Mancini, ma le considerazioni vanno fatte in modo completo: l'effetto sorpresa può avere degli effetti positivi, come Montoya a Udine. Lo stesso vale D'Ambrosio e Nagatomo nel match con la Roma. Tutti giocarono un'ottima gara, mentre Santon ha fatto tantissime partite. Non ha giocato per infortunio, solo per questo. Contro il Milan è stato riproposto, ma qualche errore è arrivato per stanchezza. Io la vedo così".

    SULLA QUALIFICAZIONE ALLA CHAMPIONS - "Ci sono due scenari. Il lavoro viene impostato in un certo modo, a volte si può fare tutto, altre no. La Champions cambia il mercato, speriamo possa arrivare la qualificazione per operare di conseguenza".

    SU PIRLO - "Non è mai stato vicino all'Inter".

    SU SORIANO A GIUGNO - "Ci siamo orientati in questa direzione, poi quando abbiamo scelto Eder ci siamo lasciati rapporti con i blucerchiati. Abbiamo lavorato tanto per portarlo subito a Milano, quindi di sicuro qualcosa sarà rimasto di importante per la prossima stagione".

    SU YAYA TOURE' - "Ora non ho la forza di pensare a questo".

    SUL MERCATO SENZA CHAMPIONS - "Fa parte della logica delle cose, normale che senza Champions mancherebbero delle risorse importanti. Il mercato muterebbe di conseguenza".

     

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