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    Audero: 'Non dimentico la Juventus, ma la Sampdoria...'

    Audero: 'Non dimentico la Juventus, ma la Sampdoria...'

    Emil Audero è pronto ad una nuova stagione da protagonista con la maglia della Sampdoria. L'obiettivo è quello di ribadire quanto di buono fatto nel primo campionato tra i 'grandi', in Serie A, anche se l'estremo difensore non vuole limitarsi. "Mi aspetto di confermare e migliorare con la Sampdoria quanto di buono fatto nel primo anno di A. Ho avvertito il cambio di categoria, ma mi sono adattato in fretta e adesso si guarda avanti. I primi giorni con il nuovo staff tecnico sono stati ottimi" ha spiegato a La Gazzetta dello Sport. "Con Di Francesco sono a contatto soprattutto quando lavoriamo con tutta la difesa. Il preparatore Lorieri ha metodologie diverse da quelle a cui ero abituato, ma mi è piaciuto subito: ha esperienza e la trasmette con serenità. Per me ogni anno è un arricchimento, non c’è un limite alla possibilità di apprendere cose nuove".

    Audero recentemente ha dovuto affrontare anche la prima 'delusione' della sua carriera, ossia vedere gli Europei Under 21 dalla panchina: "Ci speravo dopo essere stato il titolare nelle partite precedenti. Ho cercato di mettere in difficoltà Di Biagio, ma le scelte sono compito dell’allenatore. Due giorni prima del debutto ci ha comunicato che avrebbe giocato Meret. Ci restai male, ma con Alex ho un ottimo rapporto e ho fatto il tifo per lui. Peccato perché era una bella vetrina, si giocava in Italia: è stata la prima delusione della mia carriera". Porta blindata, con Audero Meret e Donnarumma? "A occhio e croce sì… Per fortuna ci sono giovani bravi in tutti i ruoli, non solo in porta. Io, Gigio e Alex abbiamo un bel percorso da compiere".
     
    Inevitabile una domanda sul suo passato a tinte bianconere: oggi Audero alla Juve non ci pensa più? "Ci tengo a chiarire bene questo punto. È giusto sognare, credere di poter tornare alla Juve, ma il futuro si costruisce col presente. Io sono cresciuto lì, però sapevo che prima o poi il cordone sarebbe stato tagliato. Non dimentico il percorso nel settore giovanile, l’appoggio dei miei genitori che non mi hanno mai messo pressione, la crescita costante. Il corridoio di Vinovo, in cui sono appese le maglie dei ragazzi arrivati in prima squadra, è molto bello: ti fa riflettere e desiderare di fare lo stesso. Se respiri quell’aria nel modo giusto, cresci bene. E adesso lì c’è anche la mia maglia" conclude.

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