Se non segna Gonzalo sono guai. Perché nel Napoli di Sarri, almeno in campionato, sono andati a segno soltanto sei azzurri, Pipita compreso. Troppo pochi. E se non si fa gol neanche in casa un piccolo campanello d’allarme di certo può suonare. Anche perché a Fuorigrotta il Napoli andava puntualmente a bersaglio dal 14 settembre del 2014, più di un anno fa.

LO STOP - Sempre in gol in campionato, e scusate se è poco. Poi il digiuno contro la Roma domenica scorsa, e una serie che deve ripartire già stasera in Coppa Italia contro il Verona. Già, proprio la Coppa Italia: fu lì che il Napoli rimase a secco l’ultima volta al San Paolo, era l’8 aprile. Era la semifinale di ritorno contro la Lazio, e gli azzurri furono sconfitti di misura ed eliminati. Un’unica eccezione di una serie straordinaria che in campionato è proseguita senza patemi, che si è interrotta domenica. Il guaio è che se non segna Higuaìn sono problemi: l’argentino che poteva essere come Diego Armando Maradona, a segno per nove partite consecutive.

NON COME DIEGO - Il Pipita si è fermato a otto, rimandando il record e masticando amaro, perché fino ad ora aveva segnato in tutte le partite interne del Napoli. Anche per questo ieri è girata voce che Sarri potrebbe schierarlo stasera in Coppa Italia contro il Verona, anche per riportarlo subito al gol, e perché no, fare subito un rabbocco di morale. Il tridente di Sarri è offensivo, eppure li segna quasi tutti Higuain. Insigne (che è già oltre i suoi numeri in Serie A) si è fermato e Callejon è ancora a secco. Possibile che Sarri abbia bisogno del Pipita anche in Coppa Italia?