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    Napolimania: Higuain spento, ma non chiamiamola 'crisetta'

    Napolimania: Higuain spento, ma non chiamiamola 'crisetta'

    Vietato chiamarla “crisetta”, per carità. Ma di sicuro il Napoli si è inceppato. Dopo la sconfitta in casa del Bologna è arrivato il pareggio interno contro la Roma. Giallorossi tutti in difesa, ma Napoli che non riesce a sfondare. Alla fine Sczezsny effettua soltanto una parata, ipnotizzando Hamsik. Garcia si mette allo specchio di un Napoli che per qualità di gioco e per rendimento è stato così distante dalla sua Roma. Il 4-3-3 dello schieramento a centrocampo si rivela, in realtà, un 4-2-3-1 con De Rossi e Pjanic ad arginare i costruttori di gioco del Napoli. In particolare è Pjanic che marca ossessivamente a uomo il regista azzurro. La tattica della Roma è attendista: il modulo a specchio tende a essere difensivo, con Pjanic che ostacola efficacemente Jorginho.

    Il Napoli soffre a creare il proprio gioco, affidandosi, quindi, ai lanci di Albiol e alle corsie esterne, dove Callejon e Insigne si muovo bene ma quasi mai innescano Higuain. Gli azzurri però fanno la partita: la Roma invece è raccolta nella propria metà campo, provando qualche lancio in profondità o qualche azione di contropiede, che in realtà si vede solo una volta con Salah. È il Napoli che in fondo non praticamente tira mai in porta. La prima vera di Szczesny arriva all’85’, quando Hamsik scaglia il sinistro che il portiere romanista respinge con bravura. Il Napoli ha provato a insistere, ma la Roma ha gioco facile nell’accompagnare la partita verso un comodo 0-0. Per il Napoli prima volta senza gol al San Paolo, si ferma anche Higuaìn, a segno in casa da otto partite. La sensazione, inquietante, è che quando non segna il Pipita il Napoli non c'è.
     


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