Atalantamania: spendere e incassare, ma chi sarà il sacrificabile?
FUORI DAL MERCATO- “Non incassare e spendere non è equilibrato”: è la legge del mercato, e un po’ anche della sopravvivenza. Soprattutto quando hai speso milioni per avere uno stadio a norma di pubblico per la prima Champions in casa e il pubblico l’hai visto solo una volta al Mapei. Non incassare però è quasi impossibile per l’Atalanta, che solo dai prestiti riceve un bonifico da 30 milioni. Spendere invece è un altro paio di maniche, lunghe però, come le riflessioni e gli accordi che l’entourage porta avanti mesi prima del fischio d’inizio del mercato. Solo una certezza: tre sono gli intoccabili- Ilicic non compreso- e tutti nel tridente, Muriel, Zapata e Malinovskyi. Non c’è cifra che tenga, non c’è Inter che spinga, non c’è accordo che convenga. 55 gol e 37 assist stagionali in tre, un bottino che non ha prezzo. Ce l’ha invece Takehiro Tomiyasu, e servono parecchie pepite d’oro per riprendersi (e prenderselo).
IL DIFENSORE- 25 milioni per l’esattezza, ma al momento ne ballano 20, quelli che la dirigenza orobica non vuole sganciare al Bologna per il 22enne giapponese dal grande potenziale ed esperienza in Serie A: la Dea ne ha proposti 5 più Barrow e, se non dovessero bastare, è disposta perfino a dire ‘arrivederci’ al valente Sam Lammers. “Io calcisticamente prenderei subito un difensore”, l’ha detto perfino il presidente, un centrale che aiuti Palomino e il miglior Romero. Giapponese poi, e l’Atalanta ‘made in Japan’ esulta: il Gamba Osaka ne comprerebbe a migliaia di maglie del 16 nazionale (a Bergamo è libero…).
IL FATTORE G- Ma chi risanerà la maxi spesa in retroguardia? Andando per esclusione- Ilicic è un discorso a parte- paiono Pierluigi Gollini e Robin Gosens i sacrificabili. Più il secondo che il primo, perché “Gollini per me è un buon portiere e un bravo ragazzo”; insomma Percassi lo terrebbe. Ma non direbbe mai no a 40 milioni per il goleador tedesco: "Se si creano condizioni irrinunciabili un sacrificio si può fare...". L’esterno in doppia cifra potrebbe far salire contemporaneamente quotazioni e pretendenti all’Europeo alle porte. L’Atalanta attende e sogna un’asta, Gosens scalda i tacchetti per la Francia. Vuol fare un ultimo regalo alla Dea che l’ha aspettato, lanciato e consacrato. C’è una città, proprio in Giappone, chiamata ‘Gosen’…è a mille chilometri dalla Fukuoka di Tomiyasu.