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Atalantamania: Scalvini rientra, Zaniolo resta in panca, ma con la Roma visuale più chiara per Gasperini

Marina Belotti
2 ore fa
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L'Atalanta sta continuando a vincere due tipi di partite. Quelle dominate, come con Napoli, Genoa e Verona, e quelle più fastidiose, come Udinese, Stoccarda e a inizio ripresa anche Parma. Tira quindici volte l'attacco più prolifico del campionato, 34 reti in 13 partite, una media di quasi 3 gol a match, dando sempre l'impressione di avere una goleada nel taschino. A volte si complica da sola, una spalla in fuorigioco, un varco aperto a Cancellieri, ma rispetto alle altre annate questa Dea ha sempre il coraggio di non darsi mai per vinta e la forza mentale di recuperare terreno e chiudere la gara prima che sia troppo tardi. Un atteggiamento da big.

POCHE PECCHE- Oltre alle reti sprecate sotto porta, solo l'espulsione di Gasperini guasta un po' la festa. Almeno a Roma avrà una visuale più chiara dalla tribuna per quanto riguarda schemi di gioco e moduli, pronto a dire al fido Gritti quali cambi e mosse apportare per vincere contro Ranieri. Il fallo non fischiato ai suoi ha dato adito a proteste che hanno convinto Manganiello a estrarre due volte il giallo. Ma col suo vice in panca, l'Atalanta non ha perso praticamente mai. E poi c'è Zaniolo, che non solo rimanda ancora l'esordio da titolare, ma ieri non è entrato nemmeno in uno spezzone. Ora l'ex Roma scalpita per la Champions.

ATTACCO STELLARE- Del resto, è già un attacco da scudetto, almeno come rendimento. Nemmeno l'Inter, segnandone 5 al Verona, è riuscita a superare la fame di gol dei bergamaschi. Retegui si conferma capocannoniere, 12 reti in 13 gare di campionato, ma ora lo attende una sfida più ostica di quella persa in Nazionale (gli azzurri recuperano Scalvini, rientro prezioso il suo): segnare in Champions, sul sintetico di Berna con lo Young Boys. Lookman è già un bomber europeo, l'oriundo invece dopo il rigore fallito con l'Arsenal non si è più sbloccato. Martedì ha l'occasione che vale un posto tra i primi otto nell'Europa che conta.