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    Atalantamania:| Quella mano sulla coscienza...

    Atalantamania:| Quella mano sulla coscienza...

    Villanissimo, quel gioco. E quanto brucia! Brucia perché l'ha commesso Floccari, uno che si pensava portasse un po' di Atalanta nel suo cuore da girovago del pallone che rotola. Avrebbe fatto una grande figura confessando la marachella, mettendosi una mano sul cuore e sulla coscienza, in stile mea culpa, dando una mano agli arbitri e alla Dea. Invece no, ha prevalso la ragion di classifica. Floccari alla FoppaPedretti, verrebbe da dire a Bergamo.

    Singolare, poi, la coincidenza che vuole di nuovo il signor Peruzzo protagonista di una partita con un copione simile in quel di Firenze poco più di un anno fa: anche allora un gol viziato da un tocco di mano scatenò le ire nerazzurre. E' stata una buona Atalanta, comunque, quella che ha dato per ampi tratti un buon filo da torcere a una Lazio che viaggia a gonfie vele verso lidi d'alta classifica.

    Poi certo, i fatidici episodi l'hanno condannata: Floccari come Andrea Zorzi, Brivio come Riccardo Ferri. Ma un humus di buone impressioni lascia ben sperare: più idee (positivo anche l'albero di Natale), un buon piglio, è mancato solo l'affondo. Segnali di ripresa che confortano, che inducono al cauto ottimismo: la Dea malaticcia degli ultimi tempi è vicina alla guarigione?  E bene han fatto pure i volti nuovi del mercato, Canini e Giorgi, ingranaggi subito inseritesi nei meccanismi del Cola. 

    Un via-vai che proseguirà di qui a fine mese: dentro Sampirisi e qualcun altro, fuori Schelotto. Ma la testa è doverosamente concentrata sul campo, perché quello di domenica domenica prossima, col Cagliari, è uno snodo cruciale. Tornare a vincere per porre un pingue margine nei confronti della zone che scottano: si accettano solo i tre punti, solo il bottino pieno, anche a costo di passare per 'choosy'...

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