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    Atalantamania: non è lo spirito da Europa, perché Gasperini si prende le colpe?

    Atalantamania: non è lo spirito da Europa, perché Gasperini si prende le colpe?

    • Marina Belotti
    Poco ci mancava che anche il Sassuolo, l'unico fino a ieri a non avere matematicamente più niente da dire a questo campionato (salvo Napoli e Samp con i verdetti già scritti) tenesse in gioco la Champions dell'Atalanta. Tressoldi, ameno su questo, ci ha messo una pietra sopra, ma il Milan continua a giocare a 'ciapa no' come i nerazzurri, e quindi non solo il 7° posto, ma perfino il 5° (con la questione Juve ancora aperta) potrebbe ancora finire per essere il piazzamento della squadra di Gasperini il 4 giugno.

    GASP, CHE GUAIO!- Un buon risultato, se letto con un anno di anticipo, quando la squadra cambiava connotati, si ringiovaniva, chiudeva forse un ciclo. Eppure nessuno nell'ambiente può dirsi soddisfatto per questo alternarsi discontinuo di 3 vittorie di fila e 2 sconfitte consecutive. A Salerno sono mancati spirito, motivazione e carattere e Gasperini si sente responsabile. Perché? A lui non manca certo la foga a bordo campo, le intuizioni nello stravolgere i moduli, anche ieri da 3-4-2-1 a 3-4-1-2, i suggerimenti a Højlund, la carica a Zapata, la velocità nel cambiare scacchiere quando altri due giocatori, Djimsiti e Soppy, si fanno male a gara in corso.

    DOV'È L'ONORE?- Certo è che ora l'Atalanta non ha più chance, perché rischia addirittura che il Bologna la prenda a quota 58 e sia davanti in virtù degli scontri diretti. Se vincere con Verona, Inter e Monza era già l'obiettivo, ora diventa l'unico risultato possibile se si vuole raggiungere l'Europa, anche la Conference (e qui dipende tutto dalla Coppa Italia della Fiorentina...), ma con onore. E non solo perché avversarie ancora meno motivate e ciniche abbandonano la corsa.

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